Il più accreditato blogger militare
russo Semyon Pegov si è scagliato contro la spiegazione
ufficiale di Mosca secondo cui la caserma di Makiivka, nel
Donetsk, sarebbe stata attaccata a causa dell'uso diffuso di
telefoni cellulari da parte dei soldati russi (contrariamente al
divieto) che ha consentito all'Ucraina di "rintracciare le
coordinate della posizione dei militari: questo è "un palese
tentativo di diffamare e incolpare", ha detto, citato dalla Cnn.
Pegov, che scrive sotto lo pseudonimo di WarGonzo ed è stato
personalmente insignito dell'Ordine del Coraggio dal presidente
russo Vladimir Putin al Cremlino il 20 dicembre, ha affermato
che il bilancio delle vittime a Makiivka è probabilmente di gran
lunga superiore agli 89 ora ufficialmente riconosciuti dalla
Russia.
"Il numero dei dispersi è purtroppo notevolmente più alto",
ha detto, aggiungendo: "Non posso rivelare le mie fonti, ma
penso che siano affidabili".
Oggi Pegov ha affermato inoltre che, mentre l'uso dei
telefoni cellulari in prima linea non è "ovviamente" una buona
cosa, "l'attribuzione della responsabilità all'uso dei cellulari
non è troppo convincente. Le coordinate trapelano e i movimenti
delle truppe vengono regolarmente 'comunicati' ai servizi di
intelligence ucraini. La rete funziona, non dorme, e non dormono
nemmeno i droni ucraini che possono fornire non solo
informazioni sull'accumulo di truppe, ma anche confermarlo
visivamente". Secondo Pegov infine l'esercito ucraino non
avrebbe utilizzato missili Himars di fabbricazione americana a
meno che non fosse certo del suo obiettivo: "Questa è un'arma
costosa ad alta precisione. Prima di colpire con Himars, il
nemico ovviamente verifica le informazioni. L'Ucraina non spara
solo per fortuna", ha affermato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA