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Siccità: Patuanelli, 'Possibile estensione dello stato d'emergenza anche in Lazio, Umbria, Liguria e Toscana'

Siccità: Patuanelli, 'Possibile estensione dello stato d'emergenza anche in Lazio, Umbria, Liguria e Toscana'

'Il Governo sta lavorando per adottare entro la fine del mese alcune disposizioni urgenti per affrontare l'emergenza idrica".

13 luglio 2022, 14:22

Redazione ANSA

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Stefano Patuanelli in Aula - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Patuanelli in Aula - RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefano Patuanelli in Aula - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Lo stato di emergenza potrebbe prossimamente essere esteso anche ad altre Regioni che hanno già presentato o stanno presentando richiesta, tra cui Lazio, Umbria, Liguria e Toscana". Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli nel corso dell'informativa urgente sull'emergenza siccità alla Camera. "Sostenere, con ogni mezzo, cittadini e imprese, tutelando il nostro territorio, rappresenta il nostro obiettivo primario", ha aggiunto ricordando che il 4 luglio è gia stato deliberato dal Cdm lo stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, per Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.

"Il Governo sta lavorando per inserire nel decreto legge a sostegno dei lavoratori e delle imprese che intendiamo adottare entro la fine del mese alcune disposizioni urgenti per affrontare l'emergenza idrica. Riteniamo, infatti, non più rinviabile il rafforzamento del coordinamento degli interventi strutturali volti alla mitigazione dei danni derivanti dal fenomeno di siccità e al potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche", ha detto il ministro per le Politiche agricole. 

PREVISTA RIDUZIONE IDRICA DAL 10 AL 40% 

Ispra, pochi giorni fa, ha comunicato, che il valore annuo medio di risorsa idrica disponibile per l'ultimo trentennio 1991-2020 si è ridotto del 19% rispetto a quello relativo al trentennio 1921-1950. Ma "quel che preoccupa di più sono le proiezioni fornite da Ispra per il prossimo futuro. Tenuto conto dei cambiamenti climatici in atto, infatti, si prevede, a livello nazionale, una riduzione della disponibilità di risorsa idrica, che va dal 10% al 40%. Particolarmente a rischio è il settore ortofrutticolo che non può fare a meno della risorsa idrica e che rischia di perdere quote importanti di produzione", ha affermato Patuanelli nell'informativa urgente sull'emergenza siccità.

"Le ridotte riserve idriche - ha detto - dovute sia alla mancanza di precipitazioni che alla riserva nivale cumulata a monte, hanno condotto gli operatori del settore agricolo, compresi i Consorzi di Bonifica e irrigazione, ad affrontare una situazione precaria sin dal mese di marzo. La penuria idrica del bacino del più importante fiume d'Italia, il Po, sta interessando oltre un terzo della produzione agricola nazionale: stiamo parlando delle coltivazioni di frutta, verdura, pomodoro e cereali (in particolare mais e riso), oltre agli allevamenti presenti nella pianura padana. La carenza di acqua ha anche ridotto le rese delle coltivazioni seminate nell'autunno scorso quali frumento, orzo e loietto".

Già a partire dal mese di gennaio erano emersi segnali di allarme per la stagione irrigua, a causa dell'assenza di significative precipitazioni invernali nel nord-ovest d'Italia, ha ricordato Patuanelli, spiegando che i dati ISAC (Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima)/CNR hanno poi confermato, per il 2022, precipitazioni dimezzate rispetto alle medie del periodo, con un deficit del 47% a livello nazionale. Il valore ha raggiunto percentuali tra -50% e -60% nelle regioni del nord-ovest.

"L'emergenza idrica è costantemente sotto osservazione da parte dei 7 Osservatori Distrettuali Permanenti sugli Utilizzi Idrici, istituiti per ciascuno dei Distretti idrografici in cui è suddiviso il territorio nazionale", ha detto, aggiungendo: "L'anno in corso è caratterizzato anche dalle temperature record, che hanno contribuito in maniera rilevante a comporre il quadro emergenziale. Su questo aspetto, la recente tragedia della Marmolada, ancora davanti ai nostri occhi, ha lanciato un messaggio ancor più diretto ed esplicito". Di fronte all'attuale emergenza, ha concluso, "dobbiamo riconoscere che siamo ormai abituati ad assistere, ciclicamente, a fenomeni siccitosi preoccupanti. Simili situazioni sono si sono verificate, ad esempio, nel 2003, nel 2007, nel 2012 e nel 2017".

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