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Draghi: 'Non siamo fuori dalla pandemia, serve attenzione'

Draghi: 'Non siamo fuori dalla pandemia, serve attenzione'

La conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Sull'immigrazione: 'Dovranno essere messi in atto tutti gli impegni delle conclusioni'

BRUXELLES, 25 giugno 2021, 12:45

Redazione ANSA

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Il premier Draghi a Bruxelles - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier Draghi a Bruxelles - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il premier Draghi a Bruxelles - RIPRODUZIONE RISERVATA

"La pandemia non è finita, non se siamo ancora fuori, va ancora affrontata con determinazione, attenzione e vigilanza". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue. "Il Pnrr, - ha evidenziato in un altro passaggio parlando delle prospettive post-Covid - più le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita e la porterà a un tasso più alto di prima della pandemia".  "L'argomento per mantenere una politica fiscale espansiva focalizzata sempre più sugli investimenti - in particolare quelli che faranno la nostra società diversa - è che bisogna mirare alla crescita, a tassi più alti di quelli pre-pandemia". Se gli investimenti del Recovery "sono ben fatti produrranno un aumento della produttività, quindi un tasso di crescita più alto che diminuirà la pressione del debito italiano", spiega. 

In Gran Bretagna, però, ha avvertito, "La variante Delta sta creando incertezza anche sulla ripresa economica". "A settembre - ha detto - non vogliamo trovarci nella stessa situazione dello scorso anno. In un anno avremo pure imparato qualcosa". "In Italia" di fronte alla variante Delta "serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i tamponi, aumentare il sequenziamento".

LA CONFERENZA

 

"Occorre un rinforzo e forse una riforma dell'Ema". Sui vaccini "la contestazione è stata che lo Sputnik non è riuscito ad ottenere l'approvazione dell'Ema e forse non lo sarà mai. Il vaccino cinese non è adeguato ad affrontare la pandemia".

Sul dossier immigrazione "la sessione ci ha visto soddisfatti. Naturalmente dovranno essere messi in atto tutti gli impegni espressi nelle conclusioni". "Il mio obiettivo - ha specificato il premier - non era ottenere un accordo sui ricollocamenti, era prematuro avere un accordo per noi conveniente". Nell'intesa sulla dimensione esterna "il testo delle conclusioni è molto impegnativo", osserva il premier.  "Il problema dell'immigrazione l'Europa ha bisogno di affrontarlo possibilmente in armonia, ma senza escludere accordi tra Paesi", ha aggiunto. "La migrazione rientrerà nell'agenda del Consiglio europeo, non mi farei troppi problemi".

"La Russia è un attore importante sul fronte economico e politico, non può non essere coinvolta, bisogna tenere un dialogo attivo. Nello stesso tempo bisogna esser franchi su ciò che non va, gli attacchi cyber, lo spionaggio, la disinformazione, il rispetto dei diritti umani. Ci vogliono cooperazione e franchezza". "Il tentativo di un incontro in formato Ue-Russia andava fatto. Io ho sostenuto la necessità di farlo - ha aggiunto - perché piuttosto di essere dubbiosi sulla propria potenza, i paesi Ue devono essere orgogliosi della manifestazione di forza che danno quando parlano insieme". "I Paesi nordici perché più vicini alla Russia hanno sostanzialmente accantonato l'idea al momento", ha aggiunto.

"Sull'Unione bancaria non c'è stato un accordo ed è meglio che non ci sia se deve essere su termini per noi inaccettabili."

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