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Thyssen, la madre di una delle vittime: 'È l'ennesima presa in giro'

Thyssen, la madre di una delle vittime: 'È l'ennesima presa in giro'

Incontro con il procuratore generale di Torino, 'non abbiamo mai abbassato la guardia'

TORINO, 18 giugno 2020, 15:33

Redazione ANSA

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Lo stabilimento delle Acciaierie ThysseKrupp di Torino (Foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo stabilimento delle Acciaierie ThysseKrupp di Torino (Foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo stabilimento delle Acciaierie ThysseKrupp di Torino (Foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ci vergogniamo dell'Italia e ci vergogniamo della Germania, non possono zittirci dicendo che ce l'hanno messa tutta perché non è vero". Così Rosina Platì, mamma di una delle vittime del rogo della Thyssenkrupp a Torino nel 2007 sulla concessione della semilibertà concessa ai manager tedeschi. "Quando hanno concesso l'estradizione dovevano farsi assicurare che sarebbero andati in carcere - aggiunge Platì - Questa non è una condanna è l'ennesima presa in giro da parte di tutti".

"Qui davanti non dovrebbero esserci solo i giornalisti ma tutta la Regione, le istituzioni e soprattutto gli operai che sono vivi. Non ho visto nessuno. Se non basta quello che facciamo qui, andremo ancora a Roma". Così Laura Rodinò, sorella di Rosario, una delle vittime del rogo della Thyssenkrupp davanti al tribunale di Torino dove una delegazione di parenti ha incontrato il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo.

"Non siamo mai stati con le mani in mano. Se siamo arrivati a questo risultato è perché non abbiamo mai abbassato la guardia, ma non potevamo incidere perché si tratta di uno Stato estero". Così il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo, durante l'incontro con  i familiari delle vittime del rogo alla Thyssenkrupp nel 2007, a proposito della semilibertà concessa ai due manager tedeschi della società, Gerald Priegnitz e Harald Espenhahn. "Anche il ministero italiano ciò che poteva fare, lo ha fatto", ha aggiunto.

"La giustizia di sconfitte ne subisce tante, è stato un percorso a ostacoli e arrivati all'ultimo forse il risultato é stato meno importante di quanto ci aspettassimo". A chi gli ha chiesto se un intervento della politica potrebbe cambiare le cose il pg ha risposto "no".

E il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha contattato i familiari delle vittime del rogo, che la prossima settimana potrebbero andare a Roma a incontrare una delegazione del governo. Lo si è appreso in tribunale a Torino, a margine dell'incontro con il procuratore generale.

 

 

   

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