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Manovra: via libera del Senato. Paragone (M5s) vota no. Bagarre sulla cannabis

Caos in Aula, scontro 5S-Casellati su cannabis. L'accusa dei pentastellati: 'Pressioni dalla sua parte politica'

Ecco la legge di bilancio 2020. A due mesi esatti dal Consiglio dei ministri che la varò, la manovra riceve il primo via libera parlamentare. Il Senato la approva con 166 sì e 128 no al voto di fiducia: nel M5s spunta una pattuglia di dissidenti, con Gianluigi Paragone che vota no e quattro assenti, Cataldo Mininno, Lello Ciampolillo, Primo Di Nicola, Mario Michele Giarrusso.

Dopo settimane assai turbolente, lo stralcio in extremis di 15 norme e una settantina di correzioni finali. Fa discutere la decisione di Elisabetta Casellati di dichiarare inammissibile la norma per legalizzare la cannabis leggera: il centrodestra la applaude, maggioranza e governo protestano e il M5s chiede le dimissioni da presidente del Senato.

Il testo deve ora essere approvato dalla Camera blindato, senza più modifiche, per essere approvato a ridosso del Natale. Salvo imprevisti, la manovra non cambia più: passa senza la legalizzazione della canapa, con lo stop all'aumento dell'Iva, con un taglio da 3 miliardi delle tasse per i lavoratori, con plastic e sugar tax ma anche con una nuova tegola da 47 miliardi di aumenti di Iva e accise nel 2021 e nel 2022 che dovranno essere disinnescati.

La manovra 2020, dopo le modifiche approvate in Senato, potrebbe salire e toccare i 32 miliardi. E' quanto si apprende da fonti parlamentari, che sottolineano come i conti siano ancora in corso e occorra attendere per una cifra definitiva.

L'AULA

 

Gualtieri,manovra piccolo miracolo, maggioranza solida - "Il voto del Senato ci consegna una maggioranza solida e coesa e una manovra che esce non solo confermata ma anche rafforzata nel suo impianto". Lo dichiara il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. "Con un governo insediato da pochi mesi, che ha ereditato una situazione difficile, questa legge di bilancio può essere considerata un piccolo miracolo", aggiunge.  "Dopo il voto finale alla Camera, partirà il lavoro sulle grandi riforme a partire dall'alleggerimento del carico fiscale per i redditi medi e bassi, e sugli investimenti e su una nuova politica industriale sempre più orientata all'innovazione, allo sviluppo e alla sostenibilità", dichiara il ministro dell'Economia.

Salvini, evitata vergogna Stato spacciatore - "Ci tengo a ringraziare tecnicamente il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore", ha detto Matteo Salvini, intervenendo in Aula del Senato dopo lo stralcio dalla manovra della norme sulla cannabis light.

Renzi, non neghiamo fiducia ma serve cambio passo - "Il 2020 è l'anno delle scelte: o si fa sul serio o la crescita zero inghiottirà tutti", quindi Italia Viva "non nega la fiducia, ma chiede al governo un cambio di passo". Lo ha detto Matteo Renzi intervenendo al Senato sulla manovra.
"Sulla plastic tax e la sugar tax nei prossimi mesi il Parlamento dovrà intervenire. La plastic tax non consentirà ai mari di essere più puliti ma ai lavoratori a vivere con maggiore difficoltà. Lo stesso vale per la sugar tax. Si rischia di colpire le aziende italiane". Lo dice Matteo Renzi, in dichiarazione di voto al Senato sulla manovra per Iv. "Dobbiamo discutere dell'Italia dei prossimi dieci anni e non di misure semplicistiche e demagogiche", aggiunge. Quella che ha portato la Lega a "immaginare un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi" è "una simpatica tarantella che merita di essere approfondita". "I colleghi della Lega - ha aggiunto Renzi - nei giorni pari sono europeisti e in quelli dispari antieruopeisti".

Ignazio La Russa in Aula a un collega 5S, 'drogato'

Paragone (M5s), voto no a norme imposte da Ue - "Con rammarico mi trovo a votare in dissenso, non sono stato eletto per tenere gli italiani ingabbiati in un bilancio imposto dall'Europa". Lo ha detto il senatore del M5S, Gianluigi Paragone, annunciando in Aula il voto negativo alla manovra, in dissenso dal gruppo. "Dentro questa manovra trovo ancora una volta la logica della gabbia di Bruxelles. Quindi, purtroppo, devo votare no".

Da quota 100 altri 300 mln risparmi nel 2020 - Aumentano ancora i risparmi da quota 100, dovuti ad un numero di domande di pensionamento anticipato minori rispetto a quelle stimate. Per il 2020 il maxiemendamento alla manovra prevede altri 300 milioni di risparmi, che si sommano agli 1,7 miliardi già messi in conto dal Def. Per il 2021 gli ulteriori risparmi salgono a 900 milioni (ne erano già stati stimati altri 400), mentre per il 2022 la previsione è di 500 milioni. In totale si tratta di 3,8 miliardi di minori spese per quota 100 in tre anni. 

Nel 2021 clausole per 20 mld, 27 nel 2022
- Per il 2021 il governo dovrà sterilizzare 20,124 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che diventano circa 27 miliardi nel 2022. E' quanto si legge nella relazione tecnica alla manovra, aggiornata con le modifiche sulle accise introdotte in commissione al Senato. In origine la manovra riduceva le clausole ereditate dai precedenti governi di circa 10 miliardi nel 2021 (si partiva da 28,753) e di circa 3 miliardi nel 2022. Nel 2021 andranno bloccati quindi aumenti dell'Iva per 18,903 miliardi e delle accise per 1,221 miliardi.

Stop bonus merito docenti, fondi a contratto - Via il "bonus merito" per i docenti introdotto dalla riforma della Buona scuola, con i fondi, 200 milioni l'anno lo stanziamento, che saranno "utilizzati dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione". Lo prevede un emendamento M5S a firma Moronese, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi. La norma è una di quelle rimaste nel 'maxiemendamento'.

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