"Il Paese corre un pericolo grave, più di quello del 1994. Prima avevamo un partito comunista, oggi ce ne sono due. Naturalmente il nostro voto non può che essere contrario alla fiducia. La nostra sarà un'opposizione seria, tenace, concreta, sulle cose, avendo sempre come punto di riferimento l'interesse degli italiani", così Silvio Berlusconi nel corso della riunione dei gruppi di Forza Italia che questa mattina ha discusso in vista del voto sulla fiducia la governo Conte bis.
"Il centrodestra è la nostra casa, lo abbiamo creato noi, da qui non ci muoviamo. Ma il centrodestra ha sempre avuto come fulcro, come asse portante, i contenuti liberali, cristiani e riformatori rappresentanti da Fi. Se vogliamo che il centrodestra vinca ancora deve essere di nuovo così".
"La coalizione di centro-destra l'ho fondata io - ha detto in un altro passaggio - è l'unica che può vincere e sono certo che ci farà vincere. Vinceremo le prossime elezioni e, prima ancora, vinceremo le elezioni Regionali, anche dove sembra più difficile. Non ho mai inteso rompere una coalizione che io stesso ho immaginato, le capigruppo e i miei collaboratori si sono fatti interpreti di una mia visione, hanno sempre agito dietro mia indicazione".
"In questi mesi di governo Cinquestelle e Lega hanno commesso errori gravissimi. Non si sono comportati bene. Diciamo chiaramente a tutti i nostri elettori che noi non abbiamo votato i loro provvedimenti, che a Matteo Salvini avevamo consentito di fare quell'esperimento solo per evitare che si dovesse tornare a votare a luglio, quando la maggior parte degli italiani sono in vacanza. Gli abbiamo detto per molto tempo di staccare la spina".
"La nostra sarà un'opposizione seria, tenace, concreta, sulle cose, avendo sempre come punto di riferimento l'interesse degli italiani. Faremo opposizione in Parlamento, perché quello è il luogo dove in democrazia si esercita la sovranità popolare. Anzi ci opporremo in ogni modo ai tentativi grillini di svilire la funzione parlamentare, ma potremmo manifestare il nostro dissenso anche in altri modi, come abbiamo fatto ai tempi del governo Prodi, nel caso mettessero le mani nelle tasche degli italiani, per esempio con la patrimoniale, oppure mettessero il pericolo la libertà dei nostri connazionali. Non abbiamo bisogno che nessuno ci dia lezioni su quando andare in piazza".
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