(ANSAmed) - LUBIANA, 23 MAG - La Commissione europea ha
avviato una procedura di infrazione nei confronti della Slovenia
che nega la possibilità di voto alle elezioni europee di
domenica a 1953 persone con disabilità psichiche, in violazione
della Carta fondamentale dell'Unione dei diritti fondamentali.
Lo riporta il quotidiano Večer di Maribor, che denuncia come
quasi duemila persone con disabilità intellettive siano state
depennate dagli elenchi elettorali, in violazione diretta anche
della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone
con disabilità, ratificata anche dalla Slovenia.
A nulla è valso l'impegno in questi ultimi giorni della
consigliera del presidente Borut Pahor, l'ex difensore civico
Vlasta Nussdorfer, poiché non ci sono i margini per
regolamentare la situazione in tempo per le elezioni europee.
Il problema è stato sollevato grazie alla battaglia legale
della Società per i diritti delle persone con disabilità in
Slovenia e dell'Associazione Sonček, che insieme hanno fatto
ricorso dinanzi ai tribunali, ma la Corte costituzionale anziché
restituire il diritto di voto ha confermato la legge con
un'ingiunzione provvisoria.
Secondo la prassi della Corte europea dei diritti dell'uomo,
simili casi di discriminazione sono risolti con diverse migliaia
di euro di risarcimento.
Il rischio concreto, tuttavia, è che in caso di differenze
minime fra candidati eletti e non eletti questi potrebbero
presentare ricorso. Nelle elezioni amministrative del novembre
scorso, ad esempio, l'attuale sindaco di Capodistria è stato
eletto per uno scarto di poche decine di voti, dopo che lo
sconfitto chiese il riconteggio e presentò ricorso in tribunale.
(ANSAmed)
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