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Dai social ai Comuni il Paese si divide su Mattarella

Solidarietà ma anche duri attacchi al presidente. Presidi pro e contro il capo dello Stato in varie città

"Grazie, Presidente, per aver difeso il mio posto di lavoro. Grazie per aver difeso la liquidazione che mia madre non ha ancora incassato e la sua pensione. Grazie per aver difeso il futuro di mia figlia". E' solo uno dei molti messaggi di sostegno al capo dello Stato che si stanno moltiplicando in queste ore sui social con l'hashtag #IostoconMattarella (che è nei trend twitter) o #IostoconilPresidente.

Messaggi di solidarietà iniziati ieri sera dopo il discorso del Capo dello Stato e dopo l'ipotesi di impeachment ventilata da M5s. "Il Paese scopre, forse solo stasera, di avere un mite, garbato, lucido e grandissimo statista al Quirinale", scrive Mario Rigoni. E ancora in molti, allegando la famosa foto del capo dello Stato con il fratello assassinato dalla mafia tra le braccia, sottolineano: 'Non ha avuto paura della mafia, figuriamoci se si fa intimorire da quattro fascisti'. 'Da Mattarella - scrive Roberto Vestrini -  dovremmo tutti imparare una lezione: il dono della sintesi. In 7 minuti ha spiegato con chiarezza quello che Bagnai, Borghi, Giacché e compagnia tentano di divulgare da 7 anni. Chapeau'.

Ma c'è anche chi va all'attacco con minacce pesanti che sono addirittura monitoritate dalla polizia. "La mafia ha ucciso il Mattarella sbagliato" si arriva spingere a dire qualcuno". #Mattarella sarà ricordato come il Presidente che firmava leggi incostituzionali, si consultava con pregiudicati e bloccava i governi scelti dal popolo", scrive 'Teladoiolanius'. O ancora: 'Sembra un incubo. Questo Paese non è libero, noi non siamo liberi. Il filo spinato si chiama Europa, finanza, poteri forti e il guardiano si chiama #Mattarella', scrive Valeria Ciarambino.

Ma non è solo sui social che si registrano proteste e sostegno al capo dello Stato. E' bagarre in consiglio comunale a Torino dopo che il Movimento 5 Stelle di far saltare la seduta per protestare contro il fallimento delle trattative per la formazione del nuovo governo.

Sei sindaci leghisti della provincia di Monza e Brianza, hanno messo nei loro uffici una statua di Alberto da Giussano al posto del canonico ritratto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Il nostro è un segno di rispetto verso la volontà degli elettori, della democrazia e del risultato delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo", ha scritto il coordinatore provinciale della Lega, Andrea Villa sul suo profilo facebook, aggiungendo: "i nostri Sindaci della Lega rispondono da sempre al popolo che li ha eletti. Mattarella a chi risponde?". A procedere con la rimozione dalla parete dell'ufficio istituzionale del quadro con la fotografia del Presidente, sono stati i sindaci di Lazzate, Ceriano Laghetto, Biassono, Varedo, Renate e Albiate (Monza). La Prefettura di Monza e Brianza ha dichiarato all'ANSA di non aver ricevuto al momento alcuna comunicazione in merito e conseguentemente di non aver preso alcun provvedimento a riguardo.

 

E fa scalpore la sceta di un consigliere di Casapound, Luca Marsella, di togliere dall'Aula del X municipio il quadro con la foto di Mattarella. "La foto di un Presidente della Repubblica che invece di difendere gli italiani obbedisce ad ordini di Bruxelles e poteri forti - dice Marsella, che solo qualche giorno fa aveva anche tolto dall'aula la bandiera arcobaleno - non può stare in un'aula istituzionale che è espressione della sovranità del popolo. C'era una volontà popolare che è stata sovrastata da Mattarella e mi auguro che il Parlamento abbia il coraggio di metterlo sotto stato d'accusa". Un sit in per "difendere i valori e i principi della Costituzione e lo Stato di Diritto", e per esprime solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato invece organizzato a Massa Carrara - "finito al centro di una violenta campagna di pericolosa delegittimazione che rischia di far incrinare le fondamenta della nostra Repubblica democratica nata dalla Resistenza al fascismo e dalla guerra di Liberazione". Domani a Bergamo, invece, manifestazione a sostegno di Mattarella organizzata dal Pd. 

E Gentiloni già oggi posta una foto di una manifestazione a Torino in piazza Castello 

Intanto leader di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo scrivono a Mattarella per esprimere la loro "stima e rispetto" e la "viva preoccupazione per il perdurare di una crisi politica e istituzionale che ha pochi precedenti nella storia della nostra Repubblica". Intendiamo ribadire con forza - dicono - "il nostro impegno a difesa della Costituzione che fissa con chiarezza ruolo e prerogative del Presidente della Repubblica e delle Istituzioni democratiche. Ci permettiamo di sottolineare l'urgenza di decisioni rapide per l'economia e il lavoro".

 

 

 

 

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