Mercoledi' 19 aprile nell'Aula di Montecitorio riprenderanno le votazioni sugli emendamenti al testo sul biotestamento dopo oltre un anno di lavoro e approfondimento. Da quando, il 4 febbraio 2016, la commissione Affari Sociali della Camera ha avviato l'esame di una serie di proposte di legge sul fine vita.
"Il testo - sottolinea la relatrice Donata Lenzi, capogruppo del Pd in commissione Affari Sociali alla Camera - e' equilibrato e si basa sul riconoscimento della volonta' del paziente e sulla possibilita' di poter rifiutare e interrompere le cure. E' necessario dare risposte dopo anni di discussioni che non hanno portato all'approvazione di nessun testo. Sarebbe pero' sbagliato - puntualizza - pensare che questa legge introduca l'eutanasia cosi' come avviene in Svizzera".
Una volta approvato il provvediemnto dovrà andare al Senato per la seconda lettura.
Il TESTO sulle 'disposizioni anticipate di trattamento' è composto di cinque articoli e regolamenta le decisioni sul fine-vita. In base ad esso "ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento (« DAT »), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari ivi comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Può altresì indicare una persona di sua fiducia (« fiduciario ») che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie.
E' dal 2013 che si parla dell'argomento alle Camere. Diverse le proposte di legge depositate in Parlamento. Tra le altre una petizione popolare che è stata depositata in Parlamento il 13 settembre 2013.