Il giorno dopo il Lingotto di Matteo Renzi a Torino, nel Pd si discute ancora di alleanze, per il congresso e oltre. "Se nessuno dei tre candidati alla segreteria Pd - dice Andrea Orlando - raggiungesse il 50% alle primarie Andrea Orlando non si alleerebbe però in modo automatico con Emiliano: "No - risponde infatti a chi glielo chiede - mi confronterei con entrambi i candidati per vedere qual e' l'indicazione arrivata dal congresso". Orlando ha ribadito che in caso di vittoria punta a "costruire un partito più inclusivo, ma chi vuole alleanze con il Pd deve farle indipendentemente da chi vince". "A me - sottolinea pero' - interessa a far tornare soprattutto i tanti militanti e elettori che sono rimasti fuori, a casa. Non mi interesano gli stati maggiori".
"Nel partito democratico di Matteo Renzi - attacca Michele Emiliano - si usano metodi intimidatori. Ma io resisto alle intimidazioni, sono stato addestrato dalla Repubblica per questo". "Enrico Rossi e Roberto Speranza sono due brave persone spezzate nel cuore - dice ancora Emiliano - dalla violenza che attorno a loro si è creata e gli ha reso invivibile la possibilità di rimanere nel sistema democratico. Volevano fare la stessa cosa con me. La differenza - sostiene Emiliano - è che io sono un magistrato antimafia: a me con i loro tentativi di crearmi problemi non vanno da nessuna parte. Se loro pensano di spaventarmi, io sono addestrato dalla Repubblica a resistere alle intimidazioni. Le garantisco che ci sono decine di persone che mi stanno sostenendo senza ammetterlo. Perché oggi - conclude il candidato alla segreteria Pd - dire io sto con Emiliano è pericoloso, è una di quelle cose che bisogna evitare".
Intanto l'ex premier Enrico Letta non ha ancora deciso se voterà alle Primarie del Pd. Il giorno dopo la fine della convention al Lingotto in cui Matteo Renzi ha presentato la propria candidatura a segretario, Letta a margine di un incontro oggi a Milano ha detto di essersi dato "questo periodo della campagna delle primarie sulla base di alcuni criteri per vedere, guardare e decidere se votare e chi votare". Se voterà, Enrico Letta lo farà "sicuramente per chi lavorerà per l'unità del campo del centrosinistra e non per chi vuole dividere o spaccare e poi per chi lavorerà a favore di un partito che sia europeo, unito a un'attenzione verso le sofferenze del nostro paese". Del segretario uscente Renzi non ha parlato. "Non c'è niente da chiarire - ha osservato -, mi pare tutto talmente evidente"
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