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Gentiloni: 'Orgogliosi dei soccorritori del Rigopiano, fatto ogni sforzo possibile'

'Abbiamo fatto ogni sforzo possibile, condizioni eccezionali hanno creato l'emergenza'. Il premier ricorda le vittime della slavina

"Dall'Aula del Senato credo debba venire forte e unanime un sentimento di cordoglio e di compassione per le 23 vittime dell'Hotel Rigopiano dove si cercano 6 dispersi, per le 6 dell'elisoccorso di Campofelice e per le 5 vittime del maltempo e del terremoto". Così il premier Paolo Gentiloni, nell'informativa nell'aula di Palazzo Madama, dove i senatori si sono alzati tutti in piedi per applaudire.

"Siamo orgogliosi dei nostri soccorritori, sono cittadini italiani esemplari: forte e unanime deve essere il sentimento di riconoscenza per le 11mila persone intervenute che si prodigano per salvare vite.  Rimarranno impresse - ha aggiunto il premier - le immagini dei lutti ma anche quelle delle vite salvate, dello Stato che mobilita tutte le proprie energie e arriva in mezzo alla tormenta con sci e pelli di foca. Credo - ha proseguito - che sia stato messo in atto ogni sforzo possibile dal punto di vista umano, organizzativo, tecnico per cercare di salvare i dispersi. Davanti alla concatenazione degli eventi in una crisi senza precedenti - ha detto Gentiloni - il dispiegamento delle forze, coordinate dalla Protezione Civile, è stato molto rilevante: dalle 4-5mila persone del 16-17 gennaio alle oltre 11 mila impegnate ieri e questo per raggiungere le frazioni isolate e soccorrere le persone in difficoltà con 3581 interventi di soccorso via terra e 32 elicotteri con oltre 300 missioni.

A Rigopiano sono state dispiegate 200 persone il massimo possibile. Nel momento di picco della crisi, il 19 gennaio, le utenze non allacciate hanno raggiunto il numero considerevole di 177mila, oggi ne sono rimaste solo alcune alcune centinaia nel teramano. E' giusto a livello di Governo verificare in questa dinamica quanto abbiano inciso le circostanze eccezionali e quanto ciò abbia messo in luce problemi più generali di manutenzione. Se ci sono stati ritardi e responsabilità saranno le inchieste a chiarire. Il governo non teme la verità che serve a fare meglio e non ad avvelenare i pozzi. Io che condivido la ricerca della verità non condivido la voglia di capri espiatori e giustizieri anche perché la storia è lesta a trasformare i giustizieri in capri espiatori. Al di là di singoli errori che le inchieste accerteranno - ha proseguito  - abbiamo mostrato una capacità di reazione del sistema all'altezza di un grande Paese, non a caso abbiamo un sistema di Protezione civile all'avanguardia: non è di destra o sinistra, di questo o quel governo, è un patrimonio italiano che dobbiamo tenerci stretto. La prossima settimana - ha concluso Gentiloni - vareremo un decreto. Nessuno immagini che sia un ritorno all'indietro, sarà un passo avanti e molto mirato nei suoi obiettivi". Il decreto, ha spiegato il premier, "sarà mirato a intervenire in alcuni punti e gangli l'accumulo di ritardi che finora non ci sono stati ma possono accumularsi nei prossimi mesi e che possiamo prevenire".

"Le risorse ci sono: 4 miliardi nella legge di bilancio e altri ci saranno come ho anticipato personalmente al presidente della commissione europea Jean Claude Juncker". "Abbiamo lavorato per la verifica della tenuta delle 40 dighe nella zona interessate dal sisma - ha detto ancora il premier - dighe che vengono verificate di prassi ogni volta che si verifica una scossa di magnitudo superiore a quattro. E che quindi sono state ripetutamente verificate negli ultimi mesi. Sapete dell'incontro con ministro Delrio che ha asseverato lo stato intorno al bacino di Campotosto per prevenire i rischi ed evitare anche il diffondersi di voci incontrollate su rischi esagerati".

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