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Cattolici Family day sollevano il 'caso' di Valeria Fedeli all'Istruzione

La senatrice Dem firmataria di una proposta di legge per l'educazione di genere. Plaude l'Arcigay

Piccola polemica per la nomina della vice presidente del Senato Valeria Fedeli a ministro dell'Istruzione del nuovo governo Gentiloni. A sollevare il caso i rappresentanti del Family Day che ricordano che la senatrice Dem è stata la firmataria di una proposta di legge per l'educazione di genere nelle scuole criticata da alcune associazioni cattoliche. "La nomina di Valeria Fedeli - dice Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i nostri Figli - il cui orientamento culturale a favore dell'identità di genere ad ispirazione Gender è ben noto, non può che essere letto come l'ennesima offesa nei confronti del popolo del Family Day". "Questa scelta ha chiaramente i toni della provocazione, se non della vendetta, verso le Famiglie del Comitato per il No, colpevoli di aver vinto il referendum, bloccando una pericolosa deriva autoritaria nella quale erano già in programma disegni di legge contro la famiglia naturale e il diritto dei bimbi ad avere mamma e papà".

"La nomina della Senatrice Pd Valeria Fedeli al ministero dell'Istruzione - fa da coro Filippo Savarese, portavoce di Generazione Famiglia - è una dichiarazione di guerra totale al popolo del Family Day".

"La nomina della senatrice Fedeli al Ministero dell'Istruzione - va all'attacco anche la Lega - significa di fatto l'introduzione della teoria gender a scuola, ricordo in merito che la neo ministra è prima firmataria di uno specifico ddl. Con questa nomina Renzi e il Pd hanno voluto mettere due dita negli occhi alle associazioni delle famiglie, significa voler creare tensioni, significa voler andare controcorrente rispetto a quanto condannato da Papa Francesco più volte in questi anni, in riferimento alla colonizzazione ideologica del gender a scuola". Lo dice il deputato della Lega dei Popoli-Salvini, Alessandro Pagano.

Diversi i toni del Forum delle Famiglie.  "Al nuovo ministro rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni da genitori impegnati e attenti alla questione educativa e formativa dei nostri figli".

Plaude alla scelta l'Arcigay. "Il cambio di guida a Palazzo Chigi - dice il segretario nazionale Gabriele Piazzoni - non deve fare uscire dall'agenda politica questioni prioritarie nel campo dei diritti civili e nel contrasto alle discriminazioni".

"A Viale Trastevere finalmente un ministro in grado di dialogare con i lavoratori". Così l'Anief commenta la scelta di Valeria Fedeli per il ministero dell'Istruzione.

 

 

 

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