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Sì della Camera alla riforma partiti, si punta sulla "trasparenza" movimenti

Sì della Camera alla riforma partiti, si punta sulla "trasparenza" movimenti

Dovranno indicare organismi interni, ddl passa al Senato

ROMA, 08 giugno 2016, 18:57

di Giovanni Innamorati

ANSACheck

Matteo Richetti, relatore del testo, in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Richetti, relatore del testo, in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Richetti, relatore del testo, in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

I movimenti politici privi di uno statuto che garantisca la democraticità della vita interna, dovranno presentare al momento delle elezioni - pena l'esclusione dalle urne - una "dichiarazione minima di trasparenza" in cui sono indicati il titolare del simbolo, la sede legale, gli organi e le relative attribuzioni, nonché le modalità di selezione dei candidati. E' questo il cuore della legge sui partiti e i Movimenti approvata dalla Camera dei deputati, che attua l'articolo 49 della Costituzione e attende l'esame da parte del Senato. La legge mira a "promuovere la trasparenza dell'attività dei partiti e movimenti" e "rafforzare i loro requisiti di democraticità" per "favorire la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita politica". Ecco i principali punti.

STATUTO: i partiti che hanno uno statuto che garantisce la democrazia interna ai partiti possono avere dei benefici fiscale come il 2 per mille e sono iscritti in un apposito Registro. Lo statuto dovrà indicare, tra l'altro, "i diritti e i doveri degli iscritti e i relativi organi di garanzia; le modalità di partecipazione degli iscritti alle fasi di formazione della proposta politica del partito, compresa la selezione dei candidati alle elezioni", nonché il diritto di ogni iscritto di consultare l'anagrafe degli iscritti.

CODICE CIVILE: per i Movimenti che non vogliono avere uno Statuto, come oggi M5s, varranno le regole del Codice civile sulle associazioni non riconosciute. E' la cosiddetta norma "salva Pizzarotti" dato che per la giurisprudenza un iscritto puo' essere espulso solo dalla deliberazione di un apposito organismo del partito e del Movimento che vota a maggioranza.

ELEZIONI: al momento di presentare le liste, partiti e movimenti devono depositare lo Statuto o almeno la dichiarazione minima di trasparenza, pena l'esclusione dalle urne. Il tutto verrà posto sul sito internet del Ministero dell'Interno.

TRASPARENZA: tutti i partiti e i movimenti dovranno inserire sui propri siti internet lo Statuto e il bilancio; i movimenti privi di statuto dovranno comunque pubblicare "le procedure richieste per l'approvazione degli atti" del movimento, gli organi interni con i loro poteri e le modalità di elezione e la loro durata, le modalità di selezione delle candidature.

FINANZIAMENTI: dovranno essere sempre tracciabili. Quelli tra i 5.000 e i 15.000 euro possono essere pubblicati con il consenso del donatore; oltre i 15.000 è obbligatorio conoscere il donatore. Il tetto rimane di 100.000 euro l'anno.

COOKIES: La legge impone i partiti di avere siti internet ma non vieta l'utilizzo di cookies né obbliga a resocontare gli eventuali introiti dalla loro vendita.

LOCALI DAI COMUNI: Gli Enti Locali possono mettere a disposizione, a pagamento, dei partiti iscritti nel Registro "locali per lo svolgimento di riunioni, assemblee, convegni o altre iniziative finalizzate allo svolgimento dell'attività politica".

FONDAZIONI: Ciascun partito o movimento "può essere collegato formalmente a fondazioni o associazioni". I rapporti tra il partito o il movimento e le fondazioni o associazioni ad esso collegate "devono conformarsi ai princìpi di trasparenza, autonomia finanziaria e separazione contabile". Non sono stati inseriti vincoli al finanziamento delle fondazioni che fanno riferimento a politici, come chiedeva M5s.
   

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