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Riforme tornano in Aula, Renzi alla prova dei numeri. Boschi avverte: "Italicum non cambia"

Domani la modifica della Carta della torna all'esame di Montecitorio, in commissione arriverà la legge elettorale

Superato il passaggio dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica, Matteo Renzi ha fatto sapere di voler tirare dritto sulle riforme. Un compito complicato dalla rottura del Patto del Nazareno ma al quale il premier sta lavorando, certo di avere i numeri per portare a casa la partita. Si va avanti - avverte il ministro delle riforme Maria Elena Boschi dalle pagine della 'Stampa' - con o senza Forza Italia. "Non si tratta - evidenzia - di minacciare nessuno. Abbiamo fatto la legge elettorale con loro: ora, se vogliono continuare a contribuire, bene, altrimenti noi andiamo avanti lo stesso. L'Italicum non si cambia più, non si torna indietro. Il testo del Senato è buono ed efficace e rilanciare sempre significa farla fallire".

Boschi non è preoccupata per i numeri, "lo dimostra il fatto che abbiamo chiesto subito di ripartire con le riforme. Con Fi in questo anno abbiamo fatto un lavoro serio, è strano che ora improvvisamente si mettano a criticare riforme che hanno votato e collaborato a scrivere". 

Restano polemici i cinquestelle - "La verità - dice Alessandro Di Battista - è che sono trent'anni che si mettono d'accordo su tutto. Noi crederemo alla fine del patto del Nazareno quando, come ha proposto il Movimento 5 stelle, si decideranno a togliere il vitalizio ai politici mafiosi. Cosa che può esistere solo in Italia".

Ecco le prossime prove di tenuta per il governo in Aula:

Le riforme tornano in Aula - La Camera torna domani a esaminare la riforma del bicameralismo. L'obiettivo è quello di chiudere entro venerdì ma i deputati sono convocati da martedì a sabato dalle 9 alle 23. Le opposizioni che hanno fatto ostruzionismo sul testo hanno ancora tempo a disposizione per parlare e ci sono circa 1.600 voti da fare. Il testo poi deve passare al Senato. Per le riforme costituzionali è richiesto un doppio passaggio tra Camera e Senato a distanza di tre mesi. Se non c'è un'approvazione da parte dei due terzi del Parlamento il testo viene sottoposto al referendum. 

Italicum riparte alla Camera - Dopo il via libera del Senato la riforma della legge elettorale torna all'esame di Montecitorio dove i numeri per la maggioranza sono meno proibitivi rispetto a Palazzo Madama. Il testo verrà assegnato in commissione Affari Costituzionali che ha un presidente di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto. Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha detto di ritenere possibile che il via libera definitivo ci sia in aprile. In una intervista alla 'Stampa' il ministro Maria Elena Boschi ha avvertito maggioranza, Fi ma soprattutto minoranza Dem che chiede modifiche: il testo approvato dal Senato è blindato: "non si cambia più".

Elezione di due giudici della Consulta - Dopo l'elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica le Camere devono eleggere due giudici della Corte Costituzionale. Le prime convocazioni in seduta comune potrebbero esserci entro il mese di febbraio. sarà un altro banco di prova per la tenuta dell'esecutivo.

 

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