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7 GENNAIO - Verso il Quirinale/ Ancora veleni sul Colle per la norma 'Salva-Berlusconi'

Di Milena Di Mauro

7 GENNAIO

Per un giorno ancora, il quinto, si continua a mettere in relazione la corsa al Quirinale con il pasticcio sulla norma 'salva-Cav'. Il premier ha tentato di porre rimedio all'autodafè spostando al 20 febbraio, dopo l'elezione del Presidente, l'approvazione del decreto fiscale. Con il risultato di alzare ancora di più l'asticella dello scontro con la minoranza dem, che pretende la cancellazione tout court dell'articolo 19 bis per girare questa "indecente" pagina. Da Forza Italia, di contro, il rinvio viene contestato con il ragionevole argomento che se per Renzi non esiste il sospetto di un baratto e per lui la ratio della norma è giusta, a maggiore ragione non hanno senso rinvii ne' abbassamenti della soglia del 3% all'1,5%, numero al di sotto del quale non esisterebbe reato fiscale.

Uscire dal cul de sac in cui si sta avvitando la vicenda gioverà a riportare il confronto sul nuovo inquilino del Colle al giusto livello, come Renzi certamente tenterà di fare già questo pomeriggio nell'incontro con i deputati Pd sulle riforme costituzionali. All'appuntamento esponenti della minoranza come Stefano Fassina e Pippo Civati arrivano intanto facendosi precedere dall'inequivoca richiesta di un nuovo Capo dello Stato "di garanzia, che vada oltre il Patto del Nazareno".

Forza Italia, con il consigliere politico Giovanni Toti, prova invece ad irrobustire l'identikit per il Quirinale: serve un arbitro imparziale ma stavolta riconducibile al centrodestra, dopo tre Presidenti tutti sbilanciati a sinistra. E intanto, mentre al Senato inizia la discussione generale sull'Italicum 2.0, torna a chiedere a Renzi la clausola di salvaguardia (che il ministro Boschi annuncia per il 2016) e ribadisce l'indisponibilità a votare il premio di maggioranza alla lista. Richieste, quella sul Colle e quelle sulla legge elettorale, che vanno a finire nel pacchetto di una trattativa unica.

Una trattativa che, al momento, non giova alla 'ricomposizione' del centrodestra, dove i moderati di Angelino Alfano aprono ad un dialogo a partire dal Quirinale, ma insistono perche' sia lasciata fuori la Lega lepenista di Salvini, che ricambia accusando Berlusconi di "amoreggiare" con Renzi senza fare più opposizione.
In vista delle trattative sul Colle, intanto, i M5s continuano a tenere alta l'attenzione sul condono fiscale, che ribattezzano "il regalino di Natale" di Renzi a Berlusconi, spingendosi per una volta a fare i complimenti ai giornalisti che lo hanno 'scoperto' rubando la scena all'opposizione grillina.

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