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Regioni a Renzi: 'Pronta la nostra proposta su tagli'. Premier: 'E' ora che paghino non famiglie ma Regioni'

Affondo di Renzi, paghino le regioni, devono farsi perdonare. Chiamparino tenta il confronto, Napolitano blinda la manovra

''La manovra è del Paese e quindi il Paese in tutte le dimensioni contribuisce. Siamo pronti assolutamente a discutere ma nel disegno dei saldi. Poi come si raggiunge la cifra è da discutere nelle regioni e nei comuni così come sono stati i singoli ministeri a decidere''. Lo ha detto Pier Carlo Padoan a 'Otto e mezzo' su La7.

''E' nell'interesse delle imprese assumere perche questo le rende più competitive''. Lo ha detto Pier Carlo Padoan a 'Otto e mezzo' su La7.

''Se mettiamo un numero lo facciamo dopo molti calcoli e ipotesi. Poi prendiamo le più prudenziali. Potrebbe andare pure meglio. Potrebbero esserci sorprese all'insù''. Così Pier Carlo Padoan sui dubbi per l'incasso di 3,8 mld dall'evasione. ''Ci sono misure nuove ed efficientamento del meccanismo ordinario. Sbaglieremo per difetto non eccesso''.

Gli effetti espansivi della manovra "dopo gli 80 euro continueranno sulle imprese. Per la prima volta il premier non va in tv a dire dove prende i soldi ma decide 18 milioni in meno, stiamo restituendo ciò che la gente ha diritto di avere. E' da 20 anni che pagano solo le famiglie e ora che paghino anche Comuni e Regioni". Così Renzi al Tg1.

"Escludo l'apertura di una procedura di infrazione. Noi comunque siamo a disposizione", pronti al dialogo e abbiamo fatto una "manovra che va in direzione dei bisogni del Paese e abbiamo rispettato tutte le regole", ha detto ancora Renzi al Tg1 parlando della Legge di stabilità.

"L'unico modo per combattere la disoccupazione non è scendere in piazza a protestare ma mettere le aziende in condizione di assumere. C'è chi vuole occupare le fabbriche. Ecco: io voglio aprirle", ha detto ancora il premier al tg1, dopo le tensioni a Torino al corteo della Fiom.

"E inaccettabile tagliare i servizi sanitari" ma invece le Regioni devono "tagliare gli sprechi", a partire da "qualche primario o viceprimario nelle Asl in meno" o dai costi delle siringhe perché è giusto che anche le Regioni "facciano la loro parte": così Renzi parlando della Legge di stabilità.

"E inaccettabile tagliare i servizi sanitari" ma invece le Regioni devono "tagliare gli sprechi", a partire da "qualche primario o viceprimario nelle Asl in meno" o dai costi delle siringhe perché è giusto che anche le Regioni "facciano la loro parte", dice Renzi al Tg1 parlando della Legge di stabilità.

Mentre prosegue la polemica tra i Governatori e il premier sui tagli alle regioni contenuti nella legge di stabilità il presidente della conferenza delle Regioni annuncia : "Abbiamo detto al Governo che siamo pronti con delle proposte che ci consentono di rispettare il saldo dei 4 miliardi di taglio. Ma il grado di complessità tecnico è molto elevato e richiede un confronto per il quale occorre un mandato politico che deve venire da un incontro a Palazzo Chigi". "E' necessario - ha spiegato il governatore piemontese - rimodulare i 4 miliardi secondo lo spirito di Renzi, che condivido, che ognuno deve scegliere come stare dentro le misure". "Sprechi - ha aggiunto - ce ne sono a casa di tutti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche i ministeri è bene che accelerino su questo capitolo. Non sono convinto che i 6 miliardi di tagli affrontino completamente il fronte dei loro sprechi". "Con Piero Fassino nella veste di presidente dell'Anci abbiamo già chiesto un incontro a Palazzo Chigi, e io l'ho sollecitato oggi a Delrio. Credo che ci incontreremo la prossima settimana".

La vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani annuncia: "Penso che si riuscirà a trovare un punto di equilibrio in un incontro che, sono convinta, ci sarà tra il Presidente del Consiglio e le Regioni". 

Probabile incontro Governo-Regioni giovedì 23 - Potrebbe essere giovedì prossimo l'incontro tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali per discutere dei tagli previsti dalla legge di stabilità. Per giovedì prossimo, 23 ottobre, infatti, è stata chiesta ieri la convocazione delle due Conferenze straordinarie Stato-Regioni e Unificata nelle quali si discuterà formalmente dei circa 560 milioni necessari per finanziare le scuole paritarie, il trasporto dei disabili, le borse di studio, il diritto allo studio, che le Regioni devono al Governo entro il 31 ottobre. In quella sede, o in un incontro precedente, sempre nella stessa giornata, a quanto si apprende, Governo e Regioni potrebbero discutere più in generale dei tagli previsti dalla legge di stabilità. "Il tema dei tagli all'istruzione - spiega Emanuele Bobbio, coordinatore degli assessori regionali all'Istruzione - si impone con particolare urgenza, dal momento che scatta dal 31 ottobre, gli altri tagli sono dal 2015. Sono ben lieto che si dia particolare attenzione a questi mancati finanziamenti".

"Basta tweet: #tagli è tema complesso ma risolvibile se ci incontriamo con MEF e Presidenza del Consiglio". Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Champarino.

 

 

"Il ricorso contro la legge di stabilità lo faremo. Li abbiamo fatti contro Berlusconi quattro anni fa quando ha messo 10 euro di ticket, figuriamoci se non facciamo contro una legge che vuole tagliare 400 milioni di euro al Veneto". Lo ha ricordato il governatore del Veneto Luca Zaia, a margine di un incontro a Caldogno (Vicenza). "Il che significa - ha spiegato riguardo ai possibili tagli - sociale, sanità, dissesto idrogeologico, formazione. Che cosa vado a dire io ai cittadini veneti?".

Se resta così la legge di Stabilità "avrà conseguenze catastrofiche in Lombardia": lo ha detto il presidente lombardo Roberto Maroni spiegando che da una prima valutazione "si rischia la chiusura di almeno 10 ospedali, l'aumento dei ticket, delle addizionali Irap e Irpef e tagli a infrastrutture e trasporti". ''Non sono disponibile a fare l'esecutore testamentario ne' il killer della Regione virtuosa che governo''. Lo ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, sulla legge di stabilita'. Maroni ha detto che se il confronto col Governo Renzi sui tagli alle Regioni andrà male ''ognuno farà le sue scelte''. ''Io sono qui per realizzare il programma di governo ma se passa l'idea che la Lombardia e' poco virtuosa e paga le inefficienze degli altri, non sono disponibile''. Dietro ai tagli alle Regioni Roberto Maroni vede un disegno per ''dire che le Regioni sono centri di spreco e quindi di ricentralizzare tutto, come hanno fatto con le Province, e di azzerarle''. Secondo il presidente della Lombardia le critiche alle spese delle Regioni da parte del premier Matteo Renzi ''sono demagogiche'', perche' hanno già ''tagliato più dello Stato''. Maroni ha fatto appello ''ai ministri di Ncd (che sono in maggioranza in Lombardia e al Governo, ndr) perche' sappiano dar voce a queste richieste''. 

"Se ci dotiamo di qualche strumento legislativo, 100 milioni si possono recuperare anche subito con lotta agli sprechi. Prima di intervenire sulla sanità, si deve chiedere a chi ha buon reddito tipo me di contribuire con almeno il 10% per evitare che i tagli colpiscano le categorie più deboli. Chi può in termini di solidarietà tiri fuori qualche soldo per mantenere una tra le migliori sanità in Europa". Lo ha detto Enrico Rossi, governatore Regione Toscana (Pd), intervenendo ad Agorà (Rai3).

"Non ci sto a farmi mettere in un angolo nella lotta agli sprechi". Lo ha detto Enrico Rossi, governatore Regione Toscana (Pd), intervenendo ad Agorà (Rai3) riferendosi alla polemica con Matteo Renzi. ''Ognuno guardi bene in casa sua. A palazzo Chigi, a Montecitorio, gli stipendi dei manager sono ancora altissimi, quelli dei direttori generali dei ministeri lo stesso''.

"La manovra più importante degli ultimi anni per l'Italia, finalmente espansiva e che tocca la carne viva dei problemi di questo Paese". Così la vicesegretaria del Pd e presidente della regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha definito la Legge di Stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri. Una manovra che "abbassa le tasse per le imprese, per i lavoratori e che tocca il costo del lavoro riducendolo, che inizia a dare risposte fondamentali su crescita e investimenti".

 "Non voglio fare il sindacalista delle regioni, ma solamente difendere un bilancio virtuoso come il nostro, che se avesse ancora tagli ridurrebbe sul lastrico i veneti". Così il governatore del Veneto Luca Zaia, a margine del vertice per fare il punto della situazione dei lavori sul bacino di Caldogno (Vicenza), è tornato sulla legge di stabilità. "Bisogna opporsi - ha aggiunto Zaia - far capire che siamo a favore del taglio delle tasse, quei 18 miliardi di cui si è parlato e che forse sono ancora pochi. Ma prima di tagliare i fondi al Veneto vai in Sicilia e ti opponi ai 22 mila forestali contro i 400 che invece lavorano in Veneto".

"L'applicazione dei costi standard, ossia la virtuosità di tutte le regioni italiane - ha aggiunto - significherebbe un risparmio di 30 miliardi di euro, questo il punto di partenza, non quello che sta facendo il premier Renzi. La perfezione non esiste neanche in Veneto, noi siamo a disposizione, ma che ci vengano a dire in maniera puntuale come agire per la limatura da fare e non a dirci che bisogna 'tagliare, tagliare e tagliare'. E' il Governo a dire che siamo virtuosi, la sanità del Veneto è la più virtuosa d'Italia". "Questa legge non è meritocratica - ha detto Zaia - d'altronde la modifica del capitolo che dice 'applicheremo i costi standard ma non alle regione a statuto speciale', rappresenta una presa in giro. Renzi con la sua legge di stabilità non ha il coraggio di applicare i costi standard a tutta Italia".

 

 

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