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Ballottaggi, il Pd si interroga. Serracchiani: 'Comunque vinto'

"Anche se - ammette il vicesegretario - ci sono delle situazioni in cui siamo molto amareggiati e dispiaciuti"

I ballottaggi segnano "la fine delle posizioni di rendita elettorale, è finito il tempo in cui qualcuno sa che in quel posto si vince di sicuro". E' l'analisi che Matteo Renzi, oggi in Vietnam per una missione in oriente, fa con i suoi sull'esito della tornata amministrativa, dicendosi comunque soddisfatto per un "risultato straordinario".

"Ci sono delle situazioni in cui siamo molto amareggiati e dispiaciuti", ma "abbiamo stravinto le europee e abbiamo stravinto anche le amministrative. E' la sintesi dei ballottaggi del vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani. 

"Il 60% dei Comuni oltre i 15 mila abitanti - spiega - sono nelle mani del centrosinistra, 20 dei 28 capoluoghi che andavano al voto sono passati al centrosionistra. Per noi è un risultato straordinario che ci conferma del nostro lavoro. Certo, ci sono delle situazioni in cui siamo molto amareggiati e dispiaciuti, penso a Livorno, a Perugia e a Padova. Se guardo a grandi regioni come Lombardia e Veneto, c'è uno spostamento nel campo del centrosinistra molto importante. Naturalmente c'è motivo per riflettere rispetto a queste sconfitte. La democrazia è questa, io auguro buon lavoro a tutti i sindaci e sono convinta che stiamo facendo bene e che il lavoro che abbiamo fatto a livello nazionale - ha concluso - abbia dato frutti importanti anche a livello regionale". 

 

"Su 27 capoluoghi il Pd passa da 15 a 19, il centrodestra da 13 a 6, M5s 1, 1 a una lista civica" analizza il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. A chi gli fa notare che le sconfitte a Livorno, Padova e Perugia 'bruciano', Guerini risponde: "Bruciano certo. Ma Bergamo, Pavia, Cremona, Pescara, Vercelli, Biella, Verbania dove eravamo all'opposizione significano qualcosa. Il tema della questione morale - dice - non può essere un randello da brandire per il confronto interno, piuttosto dobbiamo lavorare sul fronte culturale, far crescere la dimensione etica dell' impegno politico". 
   

Al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, "brucia la sconfitta di Livorno". In un post su Facebook, il governatore spiega che "alla base c'è una crisi economica e occupazionale più grave che altrove e una risposta inadeguata da parte della vecchia classe dirigente di sinistra. Poi la politica ha fatto il resto". "Tutti contro il Pd locale - sottolinea ancora Rossi - diventato il responsabile di tutti i problemi. E anche il Pd diviso e contro se stesso".

Il neopresidente del Piemonte Sergio Chiamparino  suggerisce a Renzi di cogliere l'attimo e di indire un'altra Leopolda  per cacciare i mercanti dal tempio. "Una volta si sarebbe detto che è necessario un congresso - spiega - ma se anche non vogliamo chiamarlo congresso, facciamoci sopra una Leopolda. Mi permetto di suggerire a Renzi di cogliere l'attimo. Oggi Renzi è nelle condizioni di cacciare i mercanti dal tempio. Ha ottenuto un ampio consenso elettorale che lo rafforza anche all' interno del partito. Sarebbe utile - continua l' ex sindaco di Torino - che utilizzasse quel consenso per fare pulizia. Anche per difendere le decine di migliaia di politici e amministratori che a quelle pratiche si sono rifiutati di prestarsi". E sottolinea: "bisogna mettere fuori chi sbaglia: per distinguerlo chiaramente da chi ogni giorno si comporta correttamente".

A chiedere un confronto anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. "La riconferma dei sindaci Leopoldo Di Girolamo a Terni, Nando Mismetti a Foligno e Alfio Todini a Marsciano, così come l'elezione di Giuseppe Germani ad Orvieto e di Massimiliano Presciutti a Gualdo Tadino, non può far mettere in secondo piano la grave sconfitta politica del Pd a Spoleto e soprattutto a Perugia". Per Marini, la mancata rielezione di Wladimiro Boccali a Perugia, "oltre ad essere ascritta ad un giudizio sul suo operato e a quello dell'amministrazione comunale, mostra un preoccupante allontanamento dell'elettorato del Pd dal candidato sindaco nel turno di ballottaggio".

"Alla fine di questa tornata elettorale - sintetizza la senatrice del Pd Laura Cantini - il Pd riparte dal 40,8% delle europee, dalla vittoria nel 70% dei comuni capoluogo, dalla conquista di 2 Regioni su 2, dopo il successo in Sardegna. Come bilancio, mi sembra niente male. In Lombardia - sottolinea la parlamentare - ed in generale nel Nord i democratici espugnano città importanti come Bergamo, Pavia, Cremona, Vercelli ed il Ponente ligure. In alcuni casi, come a Livorno, ha pesato invece un dato locale, basti ricordare che alle europee il Pd ha riscosso il 52,7%".

 

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