Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Capo del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tamburino il seguente messaggio: "In occasione del 197 anniversario della costituzione del Corpo sono lieto di formulare, a nome di tutta la Nazione e mio personale, le più vive espressioni di gratitudine agli uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria per il costante e generoso impegno che pongono nell'adempimento dei loro doveri istituzionali. La presenza vigile e la non comune professionalità del Corpo di Polizia Penitenziaria hanno consentito di mantenere l'ordine e la sicurezza negli Istituti nonostante la critica, intollerabile situazione di sovraffollamento - cui è urgente porre adeguato rimedio - e hanno contestualmente assecondato il percorso di rieducazione dei detenuti, contribuendo all'adempimento di precisi obblighi di natura costituzionale. Sono certo che il continuo sforzo di aggiornamento, lo spirito di servizio e il profondo senso dell'istituzione che connotano la Polizia Penitenziaria ne agevoleranno l'utile impiego anche nell'ottica di un ripensamento del sistema sanzionatorio e di una rimodulazione dell'esecuzione della pena, indispensabili per superare la realtà di degrado civile e di sofferenza umana riscontrabile negli istituti. Con il pensiero rivolto agli appartenenti al Corpo che hanno operato fino all'estremo sacrificio nell'assolvimento dei loro compiti, giungano a tutti voi, ai vostri colleghi non più in servizio e alle vostre famiglie i più fervidi voti augurali".
Zaia, risposta è crearne nuove non scarcerare - "C'è un sovraffollamento delle carceri e ci sono condizioni di disumanità, è vero, ma la nostra posizione è chiara: la risposta sono le nuove carceri, non la scarcerazione". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni, in merito alle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "La parte debole del sistema non è rappresentata dai carcerati - ha proseguito - ma dalle vittime di violenza o di omicidi. Le pene siano scontate in carcere e la funzione riabilitativa si fa con carceri nuove, ed usando, ad esempio, le caserme del demanio: escluse quelle nei centri delle città, le atre vanno dedicate a micro strutture per reati minori".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA