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Commercialisti, con 1,3 miliardi concordato taglio 1 punto Irpef

Commercialisti, con 1,3 miliardi concordato taglio 1 punto Irpef

Per portarlo dal 35% al 33% servono 2,5 miliardi

ROMA, 08 novembre 2024, 12:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per dare una 'sforbiciata' di due punti percentuali all'Irpef dei contribuenti, con un calo dal 35% al 33%, "servirebbero circa 2,5 miliardi", mentre "con gli incassi derivanti dal concordato preventivo biennale, attualmente stimati in 1,3 miliardi, sarebbe possibile ridurre l'aliquota di un solo punto percentuale, dal 35% al 34%", con "un'operazione che costerebbe circa 1,2 miliardi". Lo fa sapere la Fondazione nazionale dei commercialisti, che ha effettuato una simulazione sugli effetti di un 'taglio' delle tasse con i proventi del nuovo strumento, scaduto il 31 ottobre scorso, grazie al quale i cittadini avevano l'opportunità di trovare un'intesa col Fisco e pagare la somma pattuita.
    Per i professionisti, se si arrivasse al 'taglio' di due punti percentuali dell'Irpef, ciò riguarderebbe una platea dei beneficiari "ampia, pari a circa 11 milioni di contribuenti". Ad esser finiti sotto la lente della Fondazione sono pure gli effetti che le due ipotesi produrrebbero sia per i lavoratori dipendenti (per i quali va considerato anche il nuovo taglio del cuneo fiscale contemplato nella legge di bilancio 2025), sia per autonomi e pensionati, ai quali, invece, il taglio del cuneo non si applica". In particolare i subordinati, "i risparmi, cumulando taglio del cuneo e riduzione aliquota, scatterebbero solo a partire dalle retribuzioni lorde superiori a 35.000 euro", e "sotto questa cifra per alcuni gli effetti sarebbero leggermente negativi".
    Invece, scrivono i commercialisti, "son tutti con il 'segno più' gli effetti per autonomi e pensionati, anche se con risparmi, specie per i redditi tra i 30 e i 35.000 euro, molto contenuti".
   

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