"Il decreto sulle materie prime,
convertito in legge dal Senato il 6 agosto 2024, introduce
importanti modifiche e disposizioni riguardanti le materie prime
critiche di interesse strategico". È quanto si legge in una nota
del presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e
dei periti industriali laureati Giovanni Esposito, spiegando che
la normativa "ha un impatto significativo sulle attività
professionali della categoria, in particolare dei periti
minerari, che svolgono un ruolo cruciale nel settore
dell'estrazione, trasformazione e gestione delle risorse
minerarie", grazie a "nuove procedure, criteri di valutazione e
responsabilità che ne ampliano e precisano le competenze".
Il Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti
industriali laureati ricorda che gli iscritti "sono chiamati a
svolgere un ruolo centrale nell'implementazione della normativa
attraverso ricerca e identificazione delle risorse minerarie,
coltivazione e gestione dei giacimenti, progettazione e
direzione dei lavori estrattivi, supervisione della sicurezza e
conformità normativa, monitoraggio e recupero ambientale", e
"rappresenta un passo significativo verso una gestione più
robusta e sostenibile delle risorse minerarie in Italia".
Per i periti industriali e minerari la normativa "comporta nuove
sfide e opportunità, richiedendo una preparazione tecnica
approfondita e una sensibilità verso le problematiche ambientali
e sociali. Con queste nuove responsabilità, i periti minerari
saranno protagonisti nella realizzazione degli obiettivi
strategici del Paese, contribuendo allo sviluppo di un settore
estrattivo più efficiente, sicuro e sostenibile", conclude
Esposito.
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