Mancano, ad oggi, le coperture
finanziarie per attuare l'abbattimento delle liste di attesa e
assumere infermieri dall'estero, per coprire il buco di 175.000
professionisti dell'assistenza mancanti all'appello, sarebbe una
scelta paradossale e controproducente: lo afferma il presidente
nazionale del Nursing Up Antonio De Palma, contestando la bozza
del decreto per l'abbattimento delle liste di attesa che dovrà
essere presentata nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri.
L'impegno del ministro della Salute Orazio Schillaci, "è
innegabile", sottolinea, ma "non vorremmo che si trattasse di
una strategia politica, l'ennesima, a pochi giorni dal voto in
Europa".
E continua: "Il decreto sulle liste d'attesa era stato
annunciato già entro metà maggio, ma ora lo slittamento potrebbe
arrivare a inizio giugno, termine ultimo per non superare
l'appuntamento elettorale dell'8 e il 9 giugno sul quale la
maggioranza punta per consolidare con il voto l'Esecutivo. Ma
c'è un nodo che sta rimettendo in discussione diverse misure a
cui hanno lavorato i tecnici della Salute, e cioè quello delle
coperture economiche necessarie su cui il ministero
dell'Economia avrebbe sollevato un muro, viste le attuali
ristrettezze dei conti pubblici segnalate più volte dallo stesso
ministro Giancarlo Giorgetti".
Secondo il presidente di Nursing Up , per abbattere realmente
le liste di attesa occorre "assumere nuovi professionisti e
soprattutto garantire aumenti di stipendio e incentivi al
personale per aumentare i carichi di lavoro e arrivare a
snellire i tempi di un esame o di un intervento". Inoltre,
"sarebbe necessario cancellare il tetto di spesa sulle
assunzioni di medici e infermieri", e "valorizzare i
professionisti che abbiamo in casa". Oltre tutto - conclude -
nel caso degli infermieri stranieri, è impossibile non tener
conto delle barriere linguistiche e della necessità di valutare
con attenzione i titoli di studio".
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