A giudizio del Consiglio nazionale
dei commercialisti, il decreto sanzioni "risponde all'esigenza,
fortemente sentita da tutti gli operatori, di avviare il
percorso di avvicinamento della nostra legislazione a quella
degli altri Stati membri, che hanno livelli sanzionatori molto
più contenuti rispetto ai nostri. Un'impostazione che
condividiamo in pieno, anche se riteniamo vadano evidenziati
alcuni aspetti di criticità sui quali occorrerà intervenire per
la migliore e più efficace realizzazione degli obiettivi della
riforma fiscale". È quanto affermato dal tesoriere e consigliere
nazionale dei commercialisti delegato alla fiscalità, Salvatore
Regalbuto, nel corso dell'audizione parlamentare di questo
pomeriggio sul provvedimento in Commissione Finanze, alla
Camera.
Accompagnato dal coordinatore dell'area fiscale della Fondazione
nazionale dei commercialisti, Pasquale Saggese, il
professionista ha innanzitutto sottolineato come "le norme che
prevedono l'applicazione delle sanzioni accessorie appaiono
oltremodo penalizzanti nei confronti dei contribuenti che non
accettano la proposta di concordato preventivo biennale o che
decadono da detto istituto o dal regime dell'adempimento
collaborativo". Sanzioni accessorie tra le quali vi è anche la
sospensione dall'esercizio di attività di lavoro autonomo o di
impresa. "Soprattutto nel caso di non accettazione della
proposta - ha aggiunto - la previsione rischia di tramutarsi in
una indebita pressione all'accettazione della proposta medesima,
in un contesto in cui, tenuto conto della volontarietà
dell'adesione, il contribuente dovrebbe essere, invece, lasciato
libero nella sua decisione".
Tra le richieste dei commercialisti anche quelle di "una più
puntuale distinzione tra le nozioni di credito d'imposta non
spettante e inesistente, di una mitigazione del regime
sanzionatorio per le violazioni in materia di monitoraggio degli
investimenti delle attività detenute all'estero e la previsione
dell'applicabilità del principio del 'favor rei' anche per le
sanzioni amministrative e non solo per quelle penali", termina
la nota.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA