La legge approvata nell'aprile del
2023, "costituisce, insieme alla legge precedente del 2017, un
punto fermo sulla questione del riconoscimento ai liberi
professionisti del diritto - costituzionalmente garantito -
all'equo compenso", ma "ProfessionItaliane ha elaborato una
proposta finalizzata a completare ed adeguare tale disciplina",
facendo sì che le regole sulla giusta remunerazione venga
applicata "a qualsiasi committente, nonché alla Pubblica
amministrazione, con gli opportuni chiarimenti al codice dei
contratti sul rispetto dei parametri in esso previsti". Lo si
legge nel documento che l'associazione che raggruppa gli Ordini
delle varie categorie ha sottoposto al governo, in occasione
della recente convocazione della cabina di regia sul Pnrr (Piano
nazionale di ripresa e resilienza).
"Permane, poi - viene sottolineato - una difformità di
trattamento tra professionisti e imprese e, ora, tra categorie
differenti di professionisti, che occorre eliminare, garantendo
un principio di eguaglianza delle opportunità ad oggi solo
enunciato e mai realmente messo in pratica, che potrà dare
importanti risultati anche nell'attuazione del Pnrr".
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