Los Angeles, terra fertile
dell'innovazione tecnologica grazie ad aziende, università e
istituti governativi, ha celebrato la Giornata italiana dello
spazio. L'evento commemora il lancio del San Marco 1 nel 1964,
che rese l'Italia il terzo Paese al mondo a mettere in orbita un
proprio satellite, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti.
"Da quel primo lancio, il settore aerospaziale italiano non
si è più fermato, con un fatturato che nel 2024 ha raggiunto i
18 miliardi di euro. Il nostro export verso la California supera
i 70 milioni di dollari", ha dichiarato la console generale
Raffaella Valentini, che ha introdotto una tavola rotonda sui
contributi italiani alle missioni su Marte ed Europa (una delle
lune di Giove), organizzata dall'Istituto italiano di cultura,
dal consolato e dalla Fondazione italian scientists & scholars
in North America (Issnaf).
"Lo spazio ha sempre affascinato l'umanità. Non sorprende che
tanti bambini sognino di diventare astronauti e qui con noi ora
abbiamo illustri ricercatori che hanno trasformato il sogno
infantile in risultati rivoluzionari", ha detto Emanuele
Amendola, direttore dell'Istituto italiano di cultura.
All'evento sono intervenuti anche Alessandro Rettura,
ingegnere di sistemi presso il Jet propulsion laboratory della
Nasa a Pasadena, impegnato nella missione Europa Clipper,
Stefano Cappucci, senior engineer nell'azienda con sede a Long
Beach Relativity Space e Francesco Grilli, vicepresidente della
Qualcomm Technologies di San Diego, specializzato in
comunicazioni satellitari. "Questa è una terra ricca di talenti:
nati e formati in Italia, hanno scelto di lavorare in Nord
America. Siamo più di 3.800, membri" ha sottolineato Cinzia
Zuffada, presidente di Issnaf e scienziata da decenni in forze
al Jpl.
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