La figlia maggiore di Kobe
Bryant, Natalia, ha chiesto un'istanza restrittiva temporanea
contro uno stalker che, secondo lei, l'ha perseguitata e le ha
inviato ripetuti messaggi sui social media. La 19enne - come
riportano i media Usa - ha affermato che un uomo di 32 anni di
nome Dwayne Kemp le ha fatto temere per la sua vita.
Secondo la primogenita della leggenda dell'Nba (morto insieme
alla figlia Gianna e ad altre sette persone nell'incidente in
elicottero del gennaio 2020), l'uomo di Sun Valley, in
California, ha iniziato a molestarla proprio nell'anno della
scomparsa del padre. Kemp, che online si descrive come un
appassionato di armi, le inviava messaggi sui social media come
se avessero una storia romantica, o come se volessero iniziare
una relazione, si legge nell'istanza. Natalia non l'ha mai
incontrato, ma aveva paura e si sentiva minacciata.
Nel luglio 2021 Kemp le avrebbe inviato un messaggio con una
foto di suo padre Kobe, alludendo alla speranza che potessero
avere insieme un figlio simile al campione dei Los Angeles
Lakers. Le molestie "si sono intensificate nel tempo", spiega
ancora il documento, lui ha tentato di andarla a trovare almeno
due volte nel campus della University of Southern California,
l'ultima delle quali il 2 novembre, spingendola a temere per la
sua sicurezza.
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