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America Latina - Virus frena la violenza nelle strade in Messico

19 marzo

Redazione ANSA

Qualcuno potrebbe mai credere che, oltre agli effetti nefasti, il coronavirus possa sviluppare talvolta una funzione 'terapeutica' in campo sociale? All'interrogativo sta rispondendo un convinto sì l'opinione pubblica in Messico, dove l'espansione del virus e delle misure per arginarlo ha generato negli ultimi giorni una tregua della violenza che da anni flagella il Paese.

Anche se ancora non vi sono statistiche che sostengano questa ipotesi, basta sfogliare i quotidiani per rendersi conto che dalle pagine di cronaca nera stanno scomparendo le notizie di massacri, scontri a fuoco ed omicidi. Alejandro Hope, specialista in sicurezza, ha osservato semplicemente che "una minore presenza di persone nelle strade comporta una riduzione delle potenziali vittime di atti violenti". Per cui, ha aggiunto, "non è assurdo ipotizzare che in presenza di restrizioni imposte per la pandemia diminuiscano i reati, dato che anche le persone propense a commetterli debbono rispettare le regole".

L'impatto non sarà però lo stesso per tutti i delitti. Ad esempio, "è prevedibile che se le strade si svuotano diminuiranno scippi e assalti ai mezzi pubblici, e si ridurranno i furti negli appartamenti". Al contempo "è probabile che aumentino i reati domestici, come la violenza familiare o le aggressioni sessuali". Proprio quello che è accaduto nella provincia cinese dell'Hubei, dove le telefonate alla polizia per denunciare episodi di violenza domestica sono triplicate durante la quarantena

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