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A Sofia mostra sul 'Grand Tour' settecentesco nel sud Italia

A Sofia mostra sul 'Grand Tour' settecentesco nel sud Italia

Iniziativa dell'Ambasciata d'Italia e dell'Istituto di Cultura

SOFIA, 17 agosto 2024, 12:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Ambasciata d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura di Sofia presentano un progetto espositivo pannellare che ripercorre le tappe del 'Grand Tour' Settecentesco nell'Italia del Sud, rivisitato da un'artista napoletana, Adriana Pignatelli Mangoni.
    La mostra 'Aria Acqua Terra e Fuoco' è una storia per immagini che va molto indietro nel tempo. Essa ripercorre, idealmente, l'itinerario di fuoco dei vulcani ancora attivi dai Campi Flegrei e dal Vesuvio fino all'arco in gran parte sottomarino che include i vulcani di Stromboli e Vulcano, e infine si conclude con il complesso vulcanico dell'Etna. Le immagini cercano di fissare frammenti di un paesaggio vulcanico nella percezione e interpretazione dei principali viaggiatori, scienziati, artisti e poeti del Seicento e a cavallo del XVII, XVIII e XIX secolo.
    Nel '700 giungevano a Napoli, all'epoca terza metropoli d'Europa, folte schiere di stranieri per scoprire luoghi e siti sulle orme di illustri personaggi, rampolli di famiglie aristocratiche inglesi, francesi, russe, destinati a carriere diplomatiche e scrittori affermati, che sul finire del diciassettesimo secolo arrivavano nel nostro Bel Paese per arricchire le proprie conoscenze.
    Prima tappa Parigi per perfezionare il francese, lingua ricercata dell'epoca. Sosta obbligata del Grand Tour, com'era chiamato l'avventuroso viaggio a cavallo o in carrozza che durava settimane, era Napoli, città ospitale arricchita dalla presenza di Sir William Hamilton, rappresentante di sua Maestà Britannica presso il Regno di Napoli, appassionato di archeologia, precursore di vulcanologia, collezionista di opere d'arte e autore di molti dipinti con paesaggi, ruderi.
    Testimonianze di quei viaggi erano le "gouache", o pitture a guazzo, pennellate rapide e decise per l'essiccamento veloce del colore su tavolette, tela inamidata e pezzi di carta per ricordare e mostrare ad amici e parenti Napoli e il Vesuvio, i primi scavi di Pompei ed Ercolano.
    Il progetto si avvale del contributo curatoriale del Centro Museale delle Scienze Agrarie (MUSA) presso l'Università degli Studi Federico II di Napoli e del suo direttore Prof. Stefano Mazzoleni, che ha messo gentilmente a disposizione i materiali digitali della mostra. La mostra resterà esposta presso l'Ambasciata d'Italia di Sofia, sul lato esterno di via Parizh, dal 5 settembre al 20 dicembre 2024. Ingresso libero.
   

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