L'Ambasciata d'Italia e l'Istituto
Italiano di Cultura di Sofia presentano un progetto espositivo
pannellare che ripercorre le tappe del 'Grand Tour'
Settecentesco nell'Italia del Sud, rivisitato da un'artista
napoletana, Adriana Pignatelli Mangoni.
La mostra 'Aria Acqua Terra e Fuoco' è una storia per
immagini che va molto indietro nel tempo. Essa ripercorre,
idealmente, l'itinerario di fuoco dei vulcani ancora attivi dai
Campi Flegrei e dal Vesuvio fino all'arco in gran parte
sottomarino che include i vulcani di Stromboli e Vulcano, e
infine si conclude con il complesso vulcanico dell'Etna. Le
immagini cercano di fissare frammenti di un paesaggio vulcanico
nella percezione e interpretazione dei principali viaggiatori,
scienziati, artisti e poeti del Seicento e a cavallo del XVII,
XVIII e XIX secolo.
Nel '700 giungevano a Napoli, all'epoca terza metropoli
d'Europa, folte schiere di stranieri per scoprire luoghi e siti
sulle orme di illustri personaggi, rampolli di famiglie
aristocratiche inglesi, francesi, russe, destinati a carriere
diplomatiche e scrittori affermati, che sul finire del
diciassettesimo secolo arrivavano nel nostro Bel Paese per
arricchire le proprie conoscenze.
Prima tappa Parigi per perfezionare il francese, lingua
ricercata dell'epoca. Sosta obbligata del Grand Tour, com'era
chiamato l'avventuroso viaggio a cavallo o in carrozza che
durava settimane, era Napoli, città ospitale arricchita dalla
presenza di Sir William Hamilton, rappresentante di sua Maestà
Britannica presso il Regno di Napoli, appassionato di
archeologia, precursore di vulcanologia, collezionista di opere
d'arte e autore di molti dipinti con paesaggi, ruderi.
Testimonianze di quei viaggi erano le "gouache", o pitture a
guazzo, pennellate rapide e decise per l'essiccamento veloce del
colore su tavolette, tela inamidata e pezzi di carta per
ricordare e mostrare ad amici e parenti Napoli e il Vesuvio, i
primi scavi di Pompei ed Ercolano.
Il progetto si avvale del contributo curatoriale del Centro
Museale delle Scienze Agrarie (MUSA) presso l'Università degli
Studi Federico II di Napoli e del suo direttore Prof. Stefano
Mazzoleni, che ha messo gentilmente a disposizione i materiali
digitali della mostra. La mostra resterà esposta presso
l'Ambasciata d'Italia di Sofia, sul lato esterno di via Parizh,
dal 5 settembre al 20 dicembre 2024. Ingresso libero.
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