(ANSAmed) - BEIRUT, 06 GIU - Alla presenza del console
d'Italia Michele Camerota e di numerose autorità curdo-irachene
si è svolta nei giorni scorsi a Erbil, capitale del Kurdistan
iracheno, la celebrazione della Festa della Repubblica italiana.
"E' stata una festa molto partecipata, con circa 600 ospiti,
tante autorità curde, imprenditori, esponenti del mondo
accademico e della cultura, la collettività degli italiani qui
residenti o impegnati temporaneamente", ha dichiarato all'ANSA
il console Camerota.
Tra i numerosi rappresentanti istituzionali curdo-iracheni, il
capo del dipartimento delle relazioni internazionali del governo
di Erbil, Safeen Dizayee ha espresso parole di "apprezzamento e
gratitudine" nei confronti dell'Italia, non solo per la presenza
del contingente militare, inquadrato nella missione Prima
Parthica, ma anche per il dinamismo mostrato in campo culturale,
facendo anche riferimento alle numerose missioni archeologiche
italiane che operano nella Regione.
L'Italia, ricorda il console Camerota, è il primo Paese per
le missioni archeologiche in Iraq così come l'Iraq è il primo
Paese per contributi erogati dalla Farnesina alle missioni
archeologiche italiane all'estero.
Alla cerimonia erano presenti rappresentanti del contingente
italiano, che fa parte della Coalizione globale anti-Isis e che
è attualmente comandato pro tempore dal colonnello Stefano
Salvadori.
Nel suo discorso, il console ha ricordato "l'intenso
dinamismo delle relazioni bilaterali" tra i due Paesi: solo un
mese fa il ministro della Difesa, Guido Crosetto, era a Baghdad
e a Erbil dopo che, a dicembre, il presidente Meloni aveva
svolto in Iraq e Kurdistan la prima missione estera bilaterale
dal suo insediamento".
"Lo scorso mese di aprile, poi, il presidente curdo-iracheno,
Nechirvan Barzani, si è recato in visita in Italia, ricevuto da
alte cariche istituzionali". Sempre a Roma - ha ricordato il
console Camerota - è atteso nei prossimi giorni il presidente
iracheno Abdul Latif Rashid.
Alla festa del 2 giugno c'erano inoltre "numerosi
imprenditori curdo-iracheni che lavorano col Made in Italy",
accanto a una folta rappresentanza della comunità italiana in
Kurdistan, tra chi lavora nelle organizzazioni internazionali,
nelle Ong e in altri settori.
Safin Dizayee ha infine colto l'occasione per annunciare "il
forte gradimento del governo regionale per l'avallo di Roma e di
Baghdad ad elevare a Consolato Generale la rappresentanza
diplomatica italiana a Erbil, a conferma del fiorente momento
delle relazioni bilaterali". (ANSAmed).
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