(ANSA) - QUITO, 21 APR - Italia ed Ecuador hanno celebrato
nei giorni scorsi a Quito il 20/o anniversario della firma, nel
2003, dell'innovativo Accordo sulla Conversione del debito
ecuadoriano verso Roma in progetti di sviluppo sostenibile.
Questo primo programma, sottolinea un comunicato, prese il
nome di prese il nome di Fondo Italo Ecuatoriano (FIE) che,
"utilizzando 28,4 milioni di dollari, permise, anche con
contributi delle controparti nazionali, il finanziamento di 115
progetti che hanno contribuito al miglioramento delle condizioni
di vita di oltre 360.000 persone nel Paese".
Visto il successo del primo programma, il 29 aprile 2016,
entrambi i governi hanno concordato di firmare un secondo
Accordo per la conversione del debito in progetti di sviluppo,
il cui programma è stato denominato Fondo Italo Ecuatoriano per
lo Sviluppo Sostenibile (FIEDS).
Ad oggi il FIEDS ha impegnato risorse non rimborsabili per un
totale di 37.924.149,74 di dollari in 37 progetti di sviluppo e
un Programma Sanitario.
In marzo il programma ha celebrato il suo 20/o anniversario,
"un periodo durante il quale ha dimostrato di essere un modello
di successo di cooperazione allo sviluppo in Ecuador".
Per questo il ministero degli Esteri e l'ambasciata d'Italia in
Ecuador, membri del comitato direttivo della FIEDS, hanno
convocato un evento commemorativo presso il Museo Centro de Arte
Contemporáneo di Quito.
"E' stata una celebrazione speciale dato che questo strumento
è emblematico per modalità di azione, impatto e durata", ha
sottolineato l'ambasciatore d'Italia, Caterina Bertolini, che ha
anche evidenziato tre elementi chiave che hanno permesso il
successo di questo modello di swap del debito.
Si tratta, ha spiegato, "della capillarità geografica e
istituzionale del Fondo; della prossimità, e della capacità di
mobilitare i soggetti italiani come partner per la realizzazione
dei progetti".
Mario Beccia, direttore regionale dell'Agenzia italiana per
la cooperazione allo sviluppo (Aics), ha sottolineato da parte
sua l'importanza di questi due decenni di lavoro tra i due
paesi, sia il ruolo sia dell'ambasciata e della Farnesina nel
procedere rapidamente ed efficacemente all'uso di fondi
disponibili per promuovere i bandi. (ANSA).