In periodi di crisi come quello
che Cuba sta attraversando, il problema della autosufficienza
alimentare è fondamentale, soprattutto per la sua capitale,
L'Avana.
Per contribuire a risolverlo, da più di due anni è in
svolgimento il Progetto di autoapprovvigionamento alimentare e
di sviluppo di iniziative economiche sostenibile, HAB.AMA,
condotto dall'Agenzia italiana di cooperazione per lo sviluppo
(Aics), assieme all'Instituto de investigaciones en fruticultura
tropical, e col patrocinio dei Ministeri dell'Agricoltura e
dell'Industria alimentare cubani.
In questo ambito l'Aics ha stanziato un budget di 5,4 milioni
di euro per stimolare la produzione di prodotti agroalimentari
in cinque comuni della provincia della capitale cubana
(Guanabacoa, Cotorro, Habana del Este, Boyeros e Arroyo Naranjo)
con ha una popolazione di circa due milioni di abitanti.
Lo scopo dell'intervento è fornire agli 'attori territoriali'
- imprese statali, cooperative e piccoli agricoltori -
alternative produttive che permettano loro di migliorare sia la
produzione che la trasformazione di alimenti derivati dalla
produzione di frutta, ortaggi e di allevamento di animali. In
sostanza, si sottolinea, "uno sviluppo locale integrato,
sostenibile e con equità di genere".
In visita al progetto, l'ambasciatore italiano a Cuba,
Roberto Vellano, ha spiegato che questa iniziativa rappresenta
l'investimento più significativo finanziato dal suo governo a
Cuba. E ha aggiunto che "il volume totale degli stanziamenti
destinati all'agricoltura sostenibile, alla gestione delle
risorse naturali e ai sistemi agroalimentari nell'isola è di
circa 15 milioni di euro, un importo che nel 2023 aumenterà di
altri 6 milioni di euro".
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