(di Massimo Lomonaco)
"La Giordania è di fondamentale
importanza nello scacchiere mediorientale. Un Paese di
riferimento nell'area con il quale l'Italia ha rapporti sempre
più intensi". Cosi l'ambasciatore Luciano Pezzotti tratteggia
all'ANSA gli obiettivi della missione diplomatica che da poco
guida ad Amman. "Nella regione la Giordania ha acquisito un
ruolo sempre maggiore. E' un Paese stabile, affidabile, un
alleato sicuro che, pur non trovandosi affacciato sul
Mediterraneo, è pienamente integrato nel processo EuroMed".
"Con Amman - spiega l'ambasciatore - condividiamo valori
comuni. E non va dimenticato che la Giordania è uno dei 21 Paesi
prioritari per la Cooperazione italiana. Quindi di primo livello
per l'aiuto allo sviluppo e gli interventi umanitari: basti
pensare all'esodo dei profughi siriani o all'Iraq". Per questo
Pezzotti definisce "straordinario" il rapporto con l'Italia.
"Dallo scorso agosto, dopo le visite del ministro Luigi Di Maio
e della viceministra Marina Sereni nel primo semestre 2021, c'è
poi un valore aggiunto: l'avvio di un formato di reciproco
confronto strategico su difesa, sicurezza e intelligence, di cui
si attende una nuova sessione dopo questa estate. I temi sono
quelli della cooperazione, dello scambio di informazioni a
livello regionale, di antiterrorismo e di lotta al traffico di
droga".
I rapporti, prosegue Pezzotti, "sono poi segnati dallo
scambio commerciale: l'Italia è il secondo partner commerciale
europeo dopo la Germania". Nei primi mesi del 2022, le
esportazioni italiane sono aumentate di circa il 20% rispetto
agli stessi mesi del 2021. "Principalmente gioielli e metalli
preziosi, parti meccaniche, elettriche e dolciumi".
L'interscambio commerciale rimane fortemente a favore
dell'Italia, con 500 milioni di euro di export a fronte di circa
50 di import nel 2021. La Giordania esporta soprattutto piccola
bigiotteria, alluminio e potassio.
C'è poi l'assistenza umanitaria: "Nel maggio del 2021 -
ricorda l'ambasciatore - i rispettivi governi hanno firmato un
Accordo triennale di cooperazione di 235 milioni di euro per
rispondere alle necessità giordane in vari settori, dalla sanità
all'educazione, all'agricoltura, e per sostenere anche in parte
lo sviluppo delle comunità locali che ospitano rifugiati
siriani. Particolare rilevante è il contributo italiano (50
milioni di euro) al grande progetto infrastrutturale per
l'impianto di desalinizzazione, e successivo trasporto delle
risorse idriche così ottenute, sulla tratta Aqaba-Amman".
Solidi anche nello scambio interculturale i legami tra Italia
e Giordania, dove ci sono circa duemila connazionali e dove lo
studio dell'italiano è sempre più intenso, sia nelle Università
giordane sia grazie alla locale Società Dante Alighieri. "Il
ministro Di Maio - dice Pezzotti - ha annunciato l'apertura di
un Istituto italiano di cultura ad Amman, da avviare entro
l'anno". In archeologia Pezzotti menziona le attuali 10 missioni
italiane nel Paese, con l'occhio rivolto al restauro.
"Auspichiamo - osserva - un rapido avvio delle attività del
Centro regionale per il restauro e la conservazione a Jerash,
progetto di grande valenza anche per la nostra Cooperazione.
Senza dimenticare Madaba, la Città dei Mosaici".
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