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Flaminia Mantegazza all'Istituto italiano di cultura a Dakar

Flaminia Mantegazza all'Istituto italiano di cultura a Dakar

La mostra dell'artista aperta dal 18 ottobre al 12 novembre 2023

ROMA, 06 ottobre 2023, 15:49

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Istituto Italiano di Cultura di Dakar ospita la prima tappa della mostra 'Una infinita attesa dell'alba' di Flaminia Mantegazza, a cura di Giovanna dalla Chiesa, in collaborazione con la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: lo annuncia una nota dell'Istituto, che precisa l'inaugurazione della mostra, dalle ore 18.00 del 18 ottobre e la sua apertura fino al 12 novembre 2023, dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 17.00 e la sera in occasione di eventi.
    L'artista propone una riflessione sul pianeta e le sue risorse in un percorso espositivo presentato in occasione della Settimana della Lingua italiana nel mondo, dedicata nel 2023 al tema 'L'italiano e la sostenibilità', con l'obiettivo di promuovere, attraverso la lingua, la cultura del rispetto dell'ambiente.
    L'intenzione dell'Istituto, in questa cornice e con questa esposizione, è quella di valorizzare un'artista impegnata nel proprio ambito di ricerca a sensibilizzare il pubblico in questa direzione.
    "Gli artisti, da molto tempo, in ogni parte del mondo, danno il loro contributo", spiega la curatrice, Giovanna dalla Chiesa.
    "Quello di Flaminia Mantegazza consiste in un lavoro di riutilizzazione della carta, uno degli infiniti benefìci che gli alberi - i primi a essere costantemente oltraggiati - ci hanno elargito. La paziente lentezza con cui, tassello dopo tassello, prendono forma i suoi mosaici, reca testimonianza - nell'assoluta gratuità di un atto che è quasi una meditazione - della vigile coscienza che dobbiamo allo scorrere della vita e del tempo dentro di noi", aggiunge.
    Flaminia Mantegazza si è formata tra Rio de Janeiro, dove si è laureata in Economia e Storia, e Roma. In Italia ha riscoperto la passione per l'arte che aveva intrapreso alla Scuola di Arti Visive Parque Lage di Rio. Sul finire degli Anni Novanta comincia a manipolare la carta di rotocalchi e giornali con grande versatilità e ne fa il materiale privilegiato del proprio lavoro (bassorilievi a parete, sculture, grandi installazioni), accompagnandolo con colori acrilici di timbro netto e brillante.
    Mantegazza ha esposto con regolarità, realizzando mostre in Italia e all'estero (Instanbul, Atene, Londra, Mosca) e ha sviluppato progetti installativi urbanistico-ambientali anche di grande portata, come quello permanente del Museo Must di Faenza.
    La curatrice delinea così il percorso espositivo che Mantegazza propone a Dakar: "Allo scorrere e al dissolversi s'ispirano opere come Calçadão (2007-2008), che riproduce la pavimentazione del lungomare di Rio su cui è raffigurato il moto delle onde dell'Atlantico e Nuvole (2020), dove è espresso il fluttuare dei nostri desideri e delle nostre speranze, nel momento in cui il lockdown ci teneva prigionieri. Tra il cielo e la terra si ergono le Colonne (2019-2023), emblemi dell'opera dell'uomo, alcune forgiate con fogli di testi giuridici, altre con scontrini commerciali. Ogni cosa sulla superficie dell'orbe terracqueo (Mappe 2015 - 2016) è permeata dai raggi solari (Sole 2023) qui, nel loro aspetto distruttivo più che benefico, tanto da prosciugare e spezzare la crosta terrestre (Siccità 2023). È a questo che si oppongono Abbracci (2019-2020) e Nodi (2017- 2020), segni di un'umana volontà di ricongiunzione e di unione", conclude.
   

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