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Razzi e raid, poi tra Israele e Gaza arriva una nuova tregua

Dalla Striscia cento razzi in un'ora sullo stato ebraico. Netanyahu: 'La campagna a Gaza ancora non è finita'

Nel corso di un'ora oltre 100 razzi palestinesi sono stati sparati da Gaza verso il territorio israeliano. La maggior parte sono caduti in un raggio di circa 40 chilometri dalla Striscia mentre alcuni hanno raggiunto anche il centro del Paese. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan secondo cui i danni materiali sono limitati (grazie all'intervento del sistema di difesa aerea Iron Dome) e finora non si segnalano vittime.

Due miliziani sono rimasti uccisi a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, in un bombardamento israeliano. Lo ha riferito il ministero della sanità locale. Secondo fonti giornalistiche si tratta di miliziani delle brigate Abu Ali Mustafa, ala militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Il ministero della sanità ha precisato che ieri il bilancio complessivo dei palestinesi morti a Gaza nei combattimenti era di 15 uomini, donne e bambini. I feriti sono adesso oltre 40.

Il ministero della sanià di Gaza ha fornito un bilancio aggiornato delle vittime palestinesi in due giorni di attacchi israeliani. I morti sono 20, di cui 4 donne e 5 minorenni. I feriti, secondo il ministero, sono 42. Negli ospedali di Gaza si avverte un clima di emergenza, secondo fonti locali.

Israele è "pronto ad allargare la corrente operazione ed infliggere colpi pesanti a Gaza ora e in futuro". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu parlando con i sindaci dei comuni del sud di Israele che sono sotto attacco di razzi dalla Striscia.

Oltre 40 postazioni di lancio di razzi e mortaio della Jihad islamica sono state prese di mira negli attacchi aerei israeliani sul territorio della Striscia di Gaza. Lo rende noto l'esercito aggiungendo che sta continuando a operare a Gaza.

L'annuncio egiziano della tregua
"Fonti egiziane informate: gli sforzi egiziani portano a un immediato cessate il fuoco tra le parti palestinese e israeliana": lo scrive il sito egiziano "Al Qahera News". Il sito della nuova emittente ufficiale egiziana, creata per contrastare al Jazeera del rivale geopolitico Qatar e competere con altre emittenti panarabe, poco prima aveva scritto di "intensi sforzi e contatti egiziani per il cessate il fuoco e il ripristino della calma a Gaza". "L'Egitto ha chiesto un immediato cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi, a seguito dell'aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, che ha provocato 20 vittime e decine di feriti", premetteva al-Qaera News

"Gli sforzi egiziani sono riusciti a portare a un immediato cessate il fuoco tra le parti palestinese e israeliana": lo rilancia il sito del principale quotidiano egiziano, il governativo al-Ahram, lo annuncia su Twitter anche un'altra emittente statale del Cairo, "Extra News".  Del resto l'Egitto è uno storico mediatore tra Hamas e Israele e ha già contribuito, attraverso i propri servizi segreti, ai cessate il fuoco in diversi precedenti conflitti che hanno opposto fazioni palestinesi e lo stato ebraico.

Netanyahu: 'La campagna non è finita'
Ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un discorso alla tv insieme al ministro della difesa Yoav Gallant nel quale non ha menzionato il cessate il fuoco riportato dai media egiziani, ha detto che "la campagna a Gaza ancora non è finita". E ha poi spiegato che con l'operazione Scudo e freccia avviata ieri dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, è stato ribadito il principio "che chi ci colpisce paga poi con la vita. Stiamo creando un nuovo equilibrio e siamo noi a colpire, noi abbiamo la scelta", ha aggiunto il premier israeliano. Netanyahu ha poi sottolineato che Israele "ha assestato alla Jihad islamica il colpo più forte della sua storia". Gallant ha spiegato che c'è la speranza che l'operazione si "concluda presto".

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