(ANSA) - ISTANBUL, 30 GEN - La condanna a morte per tre
dimostranti arrestati durante le proteste anti governative
iniziate a settembre in varie città iraniane potrebbe essere
eseguita presto. Lo denuncia la sezione iraniana di Amnesty
International citando i casi di Arshia Takdastan, diciottenne,
Mehdi Mohammadifard, di 19 anni e Javad Rouhi, di 31 anni, che
sono stati condannati a dicembre alla pena capitale ritenuti
colpevoli di "inimicizia contro Dio" e "corruzione sulla terra"
per avere incitato vandalismo e roghi durante manifestazioni a
Noshahr, nella provincia settentrionale di Manzandaran, il 21
settembre scorso, a pochi giorni dall'inizio delle dimostrazioni
per Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che è morta dopo
essere stata messa in custodia perché non portava il velo in
modo corretto.
Secondo la ong, i tre manifestanti hanno subito abusi e
torture in carcere, tra cui l'elettroshock, e sono stati
condannati in processi farsa.
Da quando le proteste sono iniziate, i tribunali iraniani hanno
emesso varie sentenze di condanna a morte per i dimostranti
arrestati mentre la pena capitale per quattro manifestanti è già
stata eseguita nelle scorse settimane. (ANSA).
Iran: Amnesty, tre manifestanti a rischio impiccagione
Ong, condannati a morte in processi farsa dopo abusi in carcere
