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Iran: droni contro un centro militare a Isfahan, "sventato un attacco"

Non ci sono feriti, obiettivo un impianto per la fabbricazione di munizioni

"Un attacco di droni senza successo a uno dei complessi di officine del ministero della Difesa nella città centrale iraniana di Isfahan è stato sventato": lo ha reso noto in un comunicato lo stesso ministero, aggiungendo che uno dei droni è stato colpito dal sistema di difesa antiaerea del complesso e altri due sono esplosi. Il raid di ieri sera (alle 21 ora italiana), viene riferito, ha danneggiato solo parte del tetto di un'officina e non ha provocato vittime o danni alle attrezzature. Le attività delle officine continuano, ha fatto sapere il ministero citato dall'agenzia di stampa IRNA.

Video diffusi ieri sera sui social media mostravano esplosioni in un deposito di munizioni a nord della città di Isfahan, con le unità di emergenza inviate sul posto. Testimoni riferivano di tre o quattro esplosioni. 

Citando fonti ufficiali, la tv di stato iraniana Irib ha riferito che non ci sono stati feriti. Danni sono stati registrati al tetto dell'edificio. "L'esplosione è avvenuta in un impianto per la fabbricazione di munizioni del ministero della Difesa, e secondo il vicegovernatore di Isfahan non ci sono vittime", ha affermato Irib.

Il ministero iraniano ha affermato che uno dei droni è stato distrutto dal sistema di difesa antiaerea del sito, mentre gli altri due sono esplosi. Un video ampiamente diffuso sui social network, la cui autenticità non è stata potuta verificare dalla Afp, mostra una grande esplosione sul posto e immagini di veicoli di emergenza che si dirigono verso l'area.

Commentando lo sventato attacco, parla di "notte esplosiva in Iran" il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak, ricordando la  "produzione di droni e missili" e le "raffinerie di petrolio". Nel suo tweet Podolyak sottolinea che "la logica della guerra è inesorabile ed omicida" e "presenta il conto in modo rigoroso agli autori e ai complici".

L'aviazione statunitense e "un altro Paese" hanno attaccato l'impianto militare del ministero della Difesa iraniano nella città di Isfahan utilizzando dei droni: lo ha riferito la televisione Al-Arabiya citando delle fonti, come riporta la Tass. Secondo il canale televisivo Al Hadath, Israele è estraneo all'operazione, riporta sempre Tass. 

IL PROGRAMMA NUCLEARE
L'Iran ha diversi noti siti di ricerca nucleare nella regione di Isfahan, compreso un impianto di conversione dell'uranio. Nell'aprile 2022, Teheran ha annunciato di aver iniziato a produrre uranio arricchito al 60% nel sito di Natanz, avvicinandosi al 90% necessario per una bomba atomica.

I negoziati per rilanciare l'accordo nucleare iraniano internazionale, noto con l'acronimo inglese Jcpoa e conclusi nel 2015 tra l'Iran da un lato, l'Unione Europea e le sei maggiori potenze dall'altro, sono in stallo dopo l'uscita unilaterale degli Stati Uniti nel 2018. Questo accordo mirava a impedire a Teheran di acquisire armi atomiche, obiettivo che l'Iran ha sempre negato di perseguire. Il programma nucleare iraniano è
stato l'obiettivo di numerose campagne di attacchi informatici, sabotaggi e omicidi mirati di scienziati.

IL MOVIMENTO DI PROTESTA
L'annuncio dell'attacco arriva mentre l'Iran non solo è sconvolto dalle divergenze legate alla questione del nucleare e le accuse da parte di alcuni Paesi a Teheran di fornire droni all'esercito russo per la guerra in Ucraina. Ma anche dal movimento di protesta scaturito a metà settembre dopo il decesso di Mahsa Amini, la 22enne curdo-iraniana morta mentre era in custodia della polizia morale per non aver indossato correttamente il velo. Proprio oggi, il presidente francese Emmanuel Macron ha elogiato la "lotta" della ragazza, "assassinata come martire" per non aver indossato il velo, annunciando i 14 vincitori dell'iniziativa Marianne, lanciata nel 2022 che premia le persone impegnate nel difendere i diritti umani e sociali o a proteggere l'ambiente.

"Si stanno moltiplicando le repressioni ai quattro angoli del mondo (..) Come spesso le prime vittime di queste oppressioni, sono donne e ragazze", ha sottolineato il capo dello Stato francese in un video postato sul suo account Twitter.  "Se Mahsa Amini, assassinata come martire, è diventata oggi un simbolo per tutti noi, la sua lotta ci obbliga alla responsabilità e all'azione", ha aggiunto Macron.

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