Il giorno dopo l'accordo fra i Paesi Ue per avviare una nuova missione di controllo sul Mediterraneo orientale per evitare il commercio delle armi in Libia, la Russia lancia un avvertimento: la missione Ue in Libia "non deve sostituirsi, o peggio ostacolare, la strategia del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha dichiarato il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, a Roma in un bilaterale Esteri-Difesa con l'Italia. Luigi Di Maio. Quest'ultimo, riconoscendo il "ruolo chiave" di Mosca per il dialogo tra le parti, ha chiarito da parte sua che gli europei non entreranno in guerra al fianco di una parte o dell'altra, ma vogliono far rispettare l'embargo delle armi: l'unico modo per consolidare una tregua fin qui fittizia, come dimostra oggi l'attacco di Khalifa Haftar al porto di Tripoli.
"Chiunque possa aiutare a controllare che l'embargo sulle armi in Libia sia rispettato è il benvenuto". Lo ha detto l'inviato speciale dell'Onu Ghassan Salamè in una conferenza stampa a Ginevra.
"Se lo facciano gli europei o altri, non è un mio problema", ha risposto a chi gli chiedeva un parere sulla decisione, presa ieri dai 27 a Bruxelles, di inviare un missione militare Ue per monitorare l'embargo.
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