(di Alice Fumis)
(ANSA) - TRIESTE, 16 APR - La sorte della Crimea come nodo
cruciale dell'esito della guerra. Parte da qui l'analisi dello
storico Aldo Ferrari, direttore delle ricerche su Russia,
Caucaso e Asia centrale dell'Istituto per gli studi di politica
internazionale (Ispi) di Milano e docente dell'università Ca'
Foscari di Venezia. "La sorte finale della Crimea - spiega - è
la cartina di tornasole dell'esito della guerra: se la Crimea
tornerà all'Ucraina, vuol dire che la Russia è stata sconfitta
in maniera pesantissima e, senza voler drammatizzare, potrebbe
non esistere più la Russia come la conosciamo adesso, potrebbe
anche dissolversi come entità statale e subire un tracollo
politico tale da portare la completa sostituzione della classe
dirigente", con "conseguenze politiche e militari
imprevedibili".
Se ne è parlato alla presentazione, ieri sera, alla libreria
Lovat, del libro "Storia della Crimea. Dall'antichità a oggi",
in dialogo con i giornalisti PierLuigi Franco e Walter Skerk.
"Il ruolo della Crimea in questa guerra è fondamentale per
diverse ragioni - sottolinea lo storico -: quanto di positivo è
riuscita a fare la Russia dal punto di vista militare è partito
proprio dalla Crimea". Una regione culturalmente e storicamente
più vicina alla Russia che all'Ucraina. E per "costringerla a
restituirla, la Russia va annichilita dal punto di vista
militare con tutti i rischi che questo comporta". Il conflitto
"è diventata una guerra di logoramento. La Russia, nonostante
tutto, ha più risorse e può reggere più a lungo, l'Ucraina, se
da un giorno all'altro l'Occidente ritirasse il sostegno,
crollerebbe. Decide l'Occidente quindi Washington, perché noi
prendiamo ordini". Per l'Europa la guerra "non è una
convenienza, è una necessità, che si spera venga presto meno". E
la Cina? "E' in una situazione privilegiata: guadagna
economicamente da questa situazione senza impegnarsi e fare
nulla". Ma Ferrari invita a guardare alla Crimea e alla sua
complessità storica e culturale "straordinaria", "per la
stratificazione greco, ebraica, armena e bizantina, per il mito
nella cultura russa". (ANSA).