(ANSA) - LONDRA, 08 MAR - Un referendum nella Repubblica
d'Irlanda per arrivare all'abolizione di alcuni riferimenti
datati e di sapore tradizionalista rispetto al ruolo "domestico"
delle donne tuttora contenuti nella costituzione del 1937. E' la
promessa fatta oggi in occasione della Giornata Internazionale
della Donna dal premier di Dublino, Leo Varadkar, simbolo anche
a livello personale - in quanto primo capo di governo dell'isola
dichiaratamente gay e figlio di padre immigrato - del
cambiamento radicale della realtà di un Paese ormai da tempo
secolarizzato e non più "cattolicissimo".
La scadenza per la convocazione di un voto popolare ad hoc,
dopo il mandato elettorale ricevuto dai partiti di governo alle
ultime politiche, è stata indicata per novembre. Secondo i
media locali, si tratterà di un ulteriore test - dall'esito
scontato, sondaggi alla mano - sulla "liberalizzazione" della
Repubblica: già teatro negli ultimi anni di consultazioni
referendarie largamente favorevoli alla legalizzazione
dell'aborto e del matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Questa volta il voto dovrebbe sancire in particolare la
modifica nel testo costituzionale dell'articolo 41.2, in base a
cui "le donne che restano in casa contribuiscono a dare allo
Stato un sostegno senza il quale il bene comune non può essere
assicurato". E quelle che lavorano" fuori casa "non devono
essere obbligate dalla necessità economica" a orari tali che le
costringano a "trascurare la mansioni domestiche".
"Per troppo tempo - ha detto Varadkar - le donne e le ragazze
hanno dovuto sopportare un peso sproporzionato nelle
responsabilità di cura" delle famiglie e sono state oggetto di
"discriminazioni nelle case come sui posti di lavoro", fino a
dover "vivere con a paura delle violenze". Emendare la
Costituzione da residui ormai "datati", ha proseguito, aiuterà
adesso l'Irlanda a "custodire la parità di genere". (ANSA).
8 Marzo: abolire discriminazioni donne, Irlanda terrà referendum
Per rimuovere riferimenti a 'ruoli domestici' dalla Costituzione
