Il premier spagnolo, Pedro Sánchez,
ha invitato ad attendere "il lavoro dei tribunali" per quanto
riguarda la valutazione di una recente legge contro le violenze
sessuali - conosciuto comunemente come 'legge del solo sì è sì'
- che sta provocando l'effetto indesiderato di riduzioni di
condanne in alcuni casi: è quanto ha detto in una conferenza
stampa al termine del G20 di Bali. "La volontà del potere
esecutivo e di quello legislativo è stata chiaramente quella di
proteggere e offrire più garanzia alle donne", ha aggiunto
Sánchez. "Ora è compito dei tribunali e delle procure unificare
la dottrina e stabilire giurisprudenza", ha detto.
Ieri, la ministra del Tesoro e vice di Sánchez nel Partito
Socialista spagnolo, María Jesús Montero, ha chiesto di
"riesaminare" il testo della legge, mentre la delegata contro la
violenza di genero María Victoria Rosell, che rappresenta il
partito Unidas Podemos, ha affermato che "il problema non è la
legge", bensí la sua applicazione "maschilista" da parte di
alcuni giudici. Nella fase di discussione della norma, dal
settore giudiziario sono arrivati avvertimenti su possibili
effetti controproducenti del testo, per come era stato
elaborato.
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