Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Paramedico Mariupol, 'torturata per tre mesi dai russi'

Paramedico Mariupol, 'torturata per tre mesi dai russi'

Dopo essere caduta prigioniera dei russi e dei separatisti il 16 marzo

07 luglio 2022, 11:40

Redazione ANSA

ANSACheck

Le macerie di un edificio a Mariupol - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le macerie di un edificio a Mariupol - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le macerie di un edificio a Mariupol - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tre mesi di torture costanti dopo essere caduta prigioniera dei russi e dei separatisti a Mariupol il 16 marzo: Yulia Paievska, paramedico di 53 anni, conosciuta con il soprannome di Taira, ha raccontato il suo calvario nel centro di detenzione preventiva di Donetsk. "Per cinque giorni non ho mangiato e praticamente non ho bevuto", riporta la Cnn. L'abuso, comprese le percosse, è stato "estremo" e "non si è fermato per un minuto in tutti questi tre mesi", ha detto Paievska a quasi tre settimane dal rilascio avvenuto durante uno scambio di prigionieri il 17 giugno. La donna ha riferito anche di una violenta pressione psicologica quotidiana: "Ti viene costantemente detto che sei un fascista, un nazista", ha detto, paragonando le condizioni a un gulag. "Mi hanno detto che sarebbe stato meglio se fossi morta piuttosto che vedere cosa sarebbe accaduto dopo". "Frustrati dal fatto che non ho concesso nessuna confessione davanti alla telecamera di presunti legami neonazisti - ha detto -, mi hanno gettato in isolamento, in una prigione senza materasso, su una cuccetta di metallo". In Ucraina Taira è quasi una celebrità, aveva anche partecipato agli Invictus Games, i giochi sportivi per veterani patrocinati dal Principe Harry. Dall'inizio dell'invasione russa, oltre alla sua attività di paramedico, ha documentato con una telecamera quello che stava succedendo in Ucraina: bombe, esplosioni, feriti, vittime.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza