Caccia al tesoro alla ricerca
di diamanti nel mare al largo della Groenlandia. Le
esplorazioni, condotto da un gruppo di ricercatori a bordo della
nave Sanna, per conto del gigante anglo-americano De Beers si
svolgono in una zona di 800 chilometri e sono state precedute da
una settimana di analisi preliminari per otto giorni sui fondali
marini dell'Artico ad opera dell'Istituto geologico della
Groenlandia.
La parte occidentale dell'isola è ricca di diamanti, ma De
Beers vuole scoprire se le gemme preziose possano essere state
portate in mare dai vari movimenti geologici. Il gigante
anglo-americano già estrae pietre dai fondali della Namibia,
sede dei più ricchi giacimenti marini al mondo, con un valore
stimato di circa 80 milioni di carati.
Le ricchezze naturali della Groenlandia hanno attirato
l'attenzione di molti Paesi, anche se pochi progetti minerari
sono stati finora effettivamente realizzati. La vasta isola, che
misura due milioni di chilometri quadrati, ospita attualmente
due miniere: una per l'anortosite, i cui depositi contengono
titanio, e una per rubini e zaffiri rosa. Territorio autonomo,
il Paese sta tentando di ampliare le sue fonti di reddito,
oltre la pesca e sussidi della Danimarca. Per questo il governo
che ha preso il potere lo scorso aprile non si oppone a nessuna
attività mineraria, mentre ha messo veto sulle prospezioni
petrolifere.
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