L'impatto del Covid sul Regno Unito
resta per ora "sotto controllo" grazie ai vaccini, malgrado
l'impennata dei contagi giornalieri nelle ultime settimane, ma
occorre intensificare l'azione per rilanciare "i programmi
vaccinali": sia nei riguardo di quel 20% di popolazione che non
si è ancora immunizzata pur potendolo fare, sia con
l'accelerazione del booster (la terza dose) prevista nel Paese
nella stagione autunnale e invernale per le persone vulnerabili
e tutti gli over 50. Lo ha detto oggi il premier Boris Johnson
citato dai media durante una riunione fuori sede del consiglio
dei ministri ospitata questa settimana nel Science Museum di
Londra.
Johnson ha sottolineato del resto come la curva dei ricoveri
per Covid negli ospedali britannici resti "complessivamente
piatta". Un suo portavoce, interpellato dai giornalisti nel
briefing di giornata a Downing Street, ha da parte sua ribadito
che il governo Tory tiene comunque "sotto stretta osservazione"
i dati sul rimbalzo dei contagi - in aumento tra l'altro fra gli
studenti delle scuole - e anche le indicazioni di un possibile
incremento, pur a livelli inferiori, di ospedalizzazioni e
morti. Ma ha precisato che qualunque "piano B", con ipotetico
ripristino di alcune restrizioni in inverno, non sarà preso in
esame a meno che la pressione sugli ospedali del servizio
sanitario nazionale (Nhs) torni a impennarsi ai "livelli
insostenibili" di precedenti ondate della pandemia.
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