Il sindaco di Mosca, Serghei
Sobyanin, ha deciso di cancellare un referendum in corso tra i
cittadini per scegliere una nuova statua da innalzare davanti
alla Lubyanka, già sede del Kgb e oggi dell'Fsb, quando, dopo
due giorni, è apparso evidente che il fondatore dei servizi
segreti sovietici, Felix Dzerzhinsky, stava perdendo la gara con
Alexander Nevsky, principe del XIII secolo e santo ortodosso.
La statua di Dzerzhinsky, personaggio visto come un simbolo
del controllo prima della Ceka e poi del Kgb sulla Russia
sovietica, era stata abbattuta nel 1991 durante manifestazioni
popolari seguite al fallito colpo di Stato contro il presidente
Mikhail Gorbaciov, che portò alla dissoluzione del vecchio
sistema. Nei giorni scorsi le autorità avevano chiamato i
cittadini ad un referendum online che doveva durare una
settimana per scegliere se rimettere al suo posto la statua di
Dzerzhinsky o sostituirla con quella di Nevsky. Ma dopo soli due
giorni l'iniziativa è stata cancellata, dopo che, su 320.000
voti fin qui espressi, Nevsky risultava in vantaggio con il 55%
delle preferenze sul fondatore dei servizi sovietici.
Sul suo blog ufficiale il primo cittadino della capitale ha
spiegato la sua decisione affermando che il voto si stava
"trasformando in uno scontro fra gente con vedute diverse".
"Punti di vista diversi sulla Storia sono inevitabili - ha
aggiunto - ma i monumenti sulle nostre piazze non dovrebbero
dividere, bensì unire la società".
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