Estradare Julian Assange negli Usa
equivarrebbe a "una condanna a morte". L'ha denunciato oggi alla
Bbc John Shipton, padre del fondatore di Wikileaks, detenuto nel
Regno Unito e inseguito da anni dalle autorità americane per
aver divulgato a suo tempo attraverso giornali come il New York
Times o il Guardian migliaia di documenti riservati assai
imbarazzanti - in particolare quelli sottratti dagli archivi del
Pentagono dalla whistleblower Chelsea Manning - su attività
diplomatiche e crimini di guerra attribuiti a Washington.
Assange è atteso lunedì 24 da un'udienza cruciale in vista
del verdetto di primo grado della giustizia britannica sulla
domanda d'estradizione statunitense presentata sulla base di una
controversa accusa di spionaggio che per la prima volta prende
di mira non una spia e neppure un cittadino Usa, ma un caso di
pubblicazione sui media di documenti segreti. Shipton si trova a
Londra per partecipare a una mobilitazione in favore del figlio.
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