"Molte decisioni all'inizio
sembrano ingiuste ma nel lungo termine si rivelano utili per il
rinnovamento della nazione": lo ha detto oggi il Premier indiano
Narendra Modi, con un chiaro riferimento al programma Agnipath,
contro il quale in tutta l'India dilaga la protesta. Agnipath,
il programma per l'ammissione volontaria dei giovani nei ranghi
dell'esercito, lanciato martedì scorso, ha portato anche oggi
nelle strade decine di migliaia di disoccupati, che hanno
aderito all'appello per una manifestazione nazionale, lanciato
dai maggiori partiti di opposizione.
I manifestanti chiedono il ritiro della piattaforma, che
prevede una corsia preferenziale per l'assunzione nell'esercito
per i giovani che avranno concluso gli anni di formazione.
In vista delle manifestazioni di oggi, vari stati hanno fatto
chiudere le scuole, sospeso Internet, e congelato il traffico
ferroviario e tutto il trasporto pubblico. Leader del partito
del Congresso hanno manifestato nel centro di Delhi, in segno di
solidarietà con gli aspiranti soldati che si sentono scavalcati
dai "volontari" di Agnipath. La capitale ha vissuto pesanti
ingorghi per le stringenti misure di sicurezza messe in atto non
solo nelle zone centrali, ma anche nelle periferie.
Le proteste sono iniziate la settimana scorsa, a poche ore
dall'annuncio del governo, negli stati dell'Uttar Pradesh e del
Bihar, dove migliaia di giovani hanno preso d'assalto stazioni,
dato alle fiamme treni, e si sono scontrati con la Polizia, con
un bilancio di almeno un morto e decine di feriti.
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