Tre importanti fondazioni
della famiglia Gandhi nel mirino del governo indiano: il
portavoce del ministero degli Interni ha annunciato questa
mattina, con un tweet, la costituzione di un comitato
interministeriale che coordinerà le indagini su presunte
violazioni delle leggi in tema di finanziamenti esteri,
riciclaggio, corruzione, fondi neri ed evasione fiscale, a
carico della Indira Gandhi Memorial Trust, della Rajiv Gandhi
Foundation e della Rajiv Gandhi Charitable Trust, tutte
presiedute dagli esponenti della famiglia Gandhi.
A presiedere il comitato sarà il direttore dell'Enforcemet
Directorate, la potente agenzia anticorruzione indiana dotata di
ampi mezzi investigativi.
L'annuncio arriva a due settimane dall'accusa di Ravi
Shankar Prasad, ministro alla Giustizia ed esponente del Bjp,
che, nel momento di massima tensione tra India e Cina ha
sostenuto che la Fondazione Rajiv Gandhi aveva ricevuto, sei
anni fa, finanziamenti dall'Ambasciata Cinese a Delhi.
Quello di oggi è l'ultimo di una recente serie di attacchi
sferrati contro gli esponenti della famiglia Gandhi, alla guida
del partito di opposizione: lo scorso 1 luglio, il governo ha
cancellato l'assegnazione a Priyanka Gandhi di una delle
residenze nel centro della capitale abitate abitualmente dai
politici, e le ha ingiunto di liberare la villa, che la figlia
di Sonia Gandhi occupa dal 1997, entro il 1 di agosto.
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