Bolivia, Brasile, Colombia,
Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela confermano l'impegno
a costruire una più stretta cooperazione regionale a difesa
dell'ambiente e delle popolazioni originarie dell'Amazzonia e in
favore di uno sviluppo sostenibile della foresta pluviale. E'
quanto si legge nella dichiarazione finale del 15mo vertice del
ministri degli Esteri dell'Organizzazione del Trattato di
cooperazione amazzonica (Acto), ospitato in Suriname.
Gli otto Paesi hanno sottolineato l'urgenza di rafforzare un
programma comune per la conservazione della biodiversità,
l'azione per il clima e la protezione dei popoli indigeni e
delle comunità locali. Tra gli obiettivi vengono citati - tra
gli altri - anche la lotta alla deforestazione, all'attività
mineraria illegale e al traffico illegale di specie selvatiche.
Per il Segretario generale dell'Acto Martin von Hildebrand,
consolidare la cooperazione è cruciale per tradurre gli impegni
in azioni concrete. Costruire una "visione amazzonica comune "è
fondamentale per elaborare una strategia condivisa per
sconfiggere la povertà, ridurre le disuguaglianze e promuovere
alternative economiche sostenibili", ha aggiunto von Hildebrand.
L'organizzazione si prepara ad avere una posizione di risalto
in occasione della Conferenza delle Nazioni unite sui
cambiamenti climatici del 2025 (Cop30), in agenda a novembre
2025 nella città brasiliana di Belém.
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