Il Tribunale supremo elettorale
(Tse) del Costa Rica non ha trovato prove che il trust 'Costa
Rica Próspera' fosse un think tank dedicato all'esplorazione di
soluzioni ai problemi nazionali, come affermò l'attuale
presidente della Repubblica, Rodrigo Chaves, prima delle
elezioni del 2022.
Fu questo l'argomento utilizzato per negare che il trust fosse
una struttura parallela che raccoglieva risorse private per
finanziare la sua campagna, al di fuori dei controlli stabiliti
dalla legislazione elettorale.
Il Dipartimento per il finanziamento dei partiti politici del
Tse sostiene il contrario in un rapporto pubblicato a fine
novembre 2024, confiscato il 17 gennaio dal procuratore
generale, Carlo Díaz, nell'ambito di un'indagine su presunti
finanziamenti illeciti.
"Questo Dipartimento non ha prove che suggeriscano che il gruppo
di cittadini fosse effettivamente impegnato nell'analisi delle
politiche pubbliche a livello nazionale o locale. Non esistono
documenti come relazioni, e-mail, verbali o proposte che
dimostrino che il trust creato avesse lo scopo di contribuire
all'analisi e al miglioramento della realtà costaricana",
afferma il Tse.
Il rapporto assicura, invece, che sono emerse prove a
sostegno della versione secondo cui il fondo fiduciario ha
finanziato beni e servizi che "avrebbero beneficiato
direttamente il partito Progreso social democrático, la
candidatura del signor Rodrigo Chaves Robles e altri candidati
del questo gruppo politico, in particolare dei deputati Pilar
Cisneros, Luz Mary Alpízar Loaiza, Waldo Agüero Sanabria e
Manuel Esteban Morales Díaz, così come dei vicepresidenti
Stephan Brunner e Mary Munive Angermüller".
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