Il presidente del Venezuela
Nicolas Maduro ha annunciato l'avvio di manovre militari "per
verificare il funzionamento dei protocolli di sicurezza" in
tutto il Paese.
L'operazione "Scudo bolivariano 2025" ha "carattere
preventivo e mira a garantire la stabilità interna di fronte a
qualsiasi aggressione", ha affermato in un messaggio su
Telegram. "Difenderemo le nostre frontiere, la costa, le città e
i luoghi strategici del Paese. Tutti insieme per garantire la
pace, la sovranità nazionale e la vera democrazia", ha aggiunto
il leader chavista, evidenziando che "sin dall'inizio del 2025 i
nemici interni ed esterni del Venezuela, frustrati, non smettono
di alimentare minacce e tentare aggressioni per generare
instabilità, cosa che non otterranno mai".
Dal canto suo il ministro della Difesa Vladimir Padrino ha
affermato che "l'esercitazione popolare, militare e di polizia
sarà realizzata a un livello superlativo negli aspetti
strategici, operativi e tattici, schierando, con maggiore
sincronizzazione, sistemi d'arma multipli e Unità di reazione
rapida miste (Urra)".
La mobilitazione delle forze armate nasce in un contesto di
crescente pressione internazionale su Caracas a seguito dalla
contestata rielezione di Maduro - proclamata dalle autorità
senza prove - alle elezioni dello scorso anno. Cinquanta Paesi
del mondo non riconoscono il leader chavista come presidente
eletto.
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