La grave siccità che sta
colpendo le regioni meridionali del Brasile, la Bolivia e il
Paraguay, oltre a provocare la peggiore ondata di incendi mai
registrata nella regione si sta ripercuotendo in modo pesante
anche sulla navigabilità dell'idrovia Paraguay-Paranà.
L'indispensabile arteria di 3.400 km che attraversa
Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay e che consente
l'esportazione di milioni di tonnellate di prodotti agricoli di
questi Paesi, registra infatti livelli idrometrici minimi che
obbligano le navi a limitare il carico di derrate.
L'eccezionale circostanza rischia di avere un impatto anche a
livello globale tenendo conto che l'Argentina è il principale
produttore mondiale di olio e farina di soia ed il Paraguay è il
terzo.
Questa settimana, secondo dati della Direzione di
Meteorologia e Idrologia, il fiume Paraguay ha raggiunto un
nuovo minimo storico ad Asunción, con un livello di -0,82 metri,
(il precedente record negativo era stato registrato ad ottobre
del 2021). Anche il fiume Paraná, segnalano le autorità
argentine, è vicino ai livelli annuali più bassi provocando un
forte impatto sulle attività del centro portuale di Rosario,
nodo chiave per le esportazioni agricole.
La Direzione Meteorologica del Paraguay avverte inoltre che
le previsioni di pioggia per la seconda metà dell'anno non sono
incoraggianti e che il fenomeno de La Niña, che porterà
condizioni più secche e fredde in Paraguay e Argentina,
aggraverà ulteriormente le difficoltà.
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